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UNA RIFORMA FISCALE DAI PREOCCUPANTI COSTI SOCIALI

E’ una riforma fiscale – dichiarano Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli portavoce del Forum del Terzo Settore – che preoccupa ed il cui apparente vantaggio sarà alla fine pagato dai cittadini, specie quelli più svantaggiati”.
Per la copertura del provvedimento il Presidente del Consiglio Berlusconi ha infatti genericamente parlato di “riduzione di beni e di servizi” alla quale si dovrà aggiungere la minor efficienza causata dal “blocco del turnover nel pubblico impiego che prevede per ogni 5 pensionamenti una sola nuova assunzione”.
Questi,insieme agli altri tagli annunciati, si andranno ad aggiungere ad una Finanziaria già pesante, basata su un forte contenimento delle spese e nella quale non hanno trovato posto le nostre richieste – dal fondo nazionale per le politiche sociali quasi dimezzato, all’assenza del fondo per la non autosufficienza, alla mancanza di provvedimenti contro la povertà e per l’inclusione sociale”.
Un’ultima nota – concludono Patriarca e Rasimelli – in Italia le imposte dovrebbero essere progressive in funzione del reddito. Non chiamiamo quindi “contributo di solidarietà” un’imposta dovuta. Non è affatto un’elargizione dei più ricchi, come il nome farebbe pensare“.

Paola Scarsi
ufficio stampa
Roma, 26 novembre 2004
comunicato stampa 42/04

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