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ACLI – TOBIN TAX: SODDISFAZIONE PER IL SI’ DELL’ITALIA IN EUROPA

Andrea Olivero: «Una grande occasione per ridare fiducia ai cittadini e voltare pagina rispetto alla crisi»

Roma, 9 ottobre 2012 – Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani esprimono «grande soddisfazione» per la decisione presa questa mattina a Lussemburgo all’interno del Consiglio Ecofin dell’Unione europea di dare il via libera alla cosiddetta Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, attraverso il meccanismo della cooperazione rafforzata.

Una proposta che le Acli sostengono in diverse forme da circa 15 anni e che oggi vede attiva una campagna, la ZeroZeroCinque, promossa da un’ampia coalizione internazionale e sostenuta in Italia da oltre 50 organizzazioni della società civile.

L’apprezzamento delle Acli è rivolto «in particolare nei confronti del Governo italiano, sollecitato ripetutamente nei giorni scorsi, che ha espresso finalmente la sua piena adesione alla proposta e il cui voto favorevole è risultato politicamente decisivo».

Per avviare infatti la procedura di cooperazione rafforzata, che consente di sperimentare la Tobin Tax in modo comune ma senza il consenso di tutta l’Unione, era necessaria l’adesione di almeno 9 Paesi europei. L’iniziativa era stata di Francia e Germania, alle quali si sono aggiunte questa mattina Austria, Belgio, Portogallo, Grecia, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Spagna e Italia. In tutto 11 Paesi.

Per il presidente delle Acli Andrea Olivero la decisione assunta questa mattina rappresenta «una grande occasione per l’Italia e per l’Europa, un segnale importante per di ridare speranza ai cittadini e fiducia nelle istituzioni nazionali ed europee». «Chi ha causato o addirittura lucrato sulla crisi – spiega Olivero – dovrà restituire qualcosa a chi ha già pagato molto e continua a pagare. Ci si avvia finalmente a voltare pagina rispetto ad un modello finanziario sganciato dall’economia reale e indifferente ai destini delle persone e degli Stati. Un primo passo verso quello sviluppo sostenibile capace di integrare etica ed economia».

Le Acli, insieme ai promotori della campagna ZeroZeroCinque, proseguiranno l’attività di sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni, vigilando in particolare sulle modalità di applicazione della tassa, perché possa comprendere le operazioni in valuta e derivati. La richiesta è che il ricavato dell’imposta vada a finanziare da una parte il sistema di welfare, dall’altra gli impegni internazionali di cooperazione allo sviluppo di contrasto ai cambiamenti climatici.
 

In allegato, il comunicato della campagna ZeroZeroCinque

 

 

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