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FTS EMILIA ROMAGNA – I nuovi dati sul terzo settore in Emilia Romagna. Presentato il Rapporto Unioncamere 2012

 

Il terzo settore in Italia conta oltre 235 mila organizzazioni non profit, circa 488 mila lavoratori e circa 4 milioni di volontari e un volume di entrate stimato di 67 miliardi di euro, corrispondente al 4,3 per cento del Pil, in deciso aumento rispetto ai dati Istat del 2001.

Questi i numeri presentati nell’ambito delRapporto sull’economia regionale 2012 promosso da Unioncamere e Regione Emilia Romagna.

In particolare l’Osservatorio sul terzo settore – promosso congiuntamente da Unioncamere e Forum terzo settore nell’ambito del loro Protocollo di intesa – individua a fine 2010 circa 3.600 organizzazioni (tra cooperative sociali, associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato) distribuite in quasi 6.000 unità locali per un numero complessivo di addetti prossimo alle 52mila unità, di cui circa tre quarti riconducibili a cooperative sociali.

Rispetto alla cooperazione sociale a fine 2011 risultavano attive in regione 890 organizzazioni con un numero di dipendenti pari a 37.537 unità. In questi anni di crisi economica la cooperazione sociale ha evidenziato una maggior tenuta rispetto al sistema produttivo e il confronto con il 2010 lo conferma: le cooperative sociali sono aumentate del 3,4 per cento, gli addetti del 4,5 per cento.
Alla crescita del fatturato tuttavia non sembra  corrispondere un aumento della redditività delle imprese. Per far fronte a un aumento dell’attività e a risorse calanti le cooperative sociali stanno infatti progressivamente riducendo costi e margini economici.

Dati che si confermano in linea con il trend particolarmente negativo che ha caretterizzato l’intero 2012. “Il 2012 sarà ricordato – sottolinea il presidente Unioncamere Emilia RomagnaCarlo Alberto Roncarati – come un anno di recessione per l’economia della nostra regione, stretta tra la crisi internazionale e il terremoto. Quanto è accaduto in risposta ai drammatici eventi sismici ci ha insegnato però che è possibile rialzarsi, ritrovando la coesione e la solidarietà come valori fondanti”. 
E in questo senso i soggetti dell’economia sociale, capaci di dar voce ai cittadini, promuovere l’impegno civico, la coesione e la solidarietà, sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale.


>> Scarica il Rapporto 2012 sull’economia regionale (i dati sul terzo settore sono disponibili a p. 202)

 

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