#Integrazione #Migranti #Associati

CNCA – Immigrazione: siamo pronti a dare conto delle nostre azioni e di come spendiamo i fondi stanziati!

COMUNICATO STAMPA

Le conclusioni dell’Assemblea straordinaria del CNCA sul tema migrazioni

Si è conclusa oggi l’Assemblea straordinaria del CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza- sul tema migrazione. Una riflessione sul fenomeno migratorio che la Federazione ha scelto di svolgere in un’Assemblea straordinaria proprio per sottolineare la centralità di questa tema e la serietà con cui vogliamo affrontarlo.

Viviamo infatti da mesi, e subiamo, una situazione di urgenza, che si è rapidamente trasformata in  emergenza. E contestiamo profondamente proprio questo approccio tutto teso a intervenire in velocità per liberarsi in fretta di un problema senza avere in mente un progetto di convivenza di lunga durata. Siamo convinti che ci sia bisogno di risposte più ampie e strutturate per affrontare in maniera organica questi fenomeni, nei quali siamo coinvolti non solo come ospitanti di persone in difficoltà ma anche come responsabili di condizioni socio-economiche che stanno provocando questo esodo di massa.

Per questo la nostra riflessione non può che partire dal quadro generale delle grandi ingiustizie planetarie: la guerra, la fame, le ingiustizie dimenticate sono dati oggettivi da cui partire per affrontare  questi eventi e non fanno parte di una visione ideologica che molti vorrebbero attribuirci. Questi elementi ci dicono che gli strumenti che abbiamo sono inadeguati. A partire dalla legge Bossi/Fini che, a fronte della situazione complessa che ci troviamo davanti, rende ancora più difficili e macchinosi ingressi regolari rendendo le persone sfruttabili e sfruttate.

Ribadiamo ancora una volta che siamo per una cultura dell’accoglienza che superi il concetto di integrazione che, nella nostra visione, va sostituito con i principi di interazione, reciprocità, contaminazione.

Allo stesso tempo crediamo che sia centrale il rapporto con il governo e con le istituzioni e rifiutiamo qualsiasi tipo di delega. Le istituzioni devono farsi carico del lavoro di mappatura, controllo e gestione dei fenomeni.

Come Federazione ci siamo dati, per quello che riguarda i nostri interventi, delle regole che ci permettano di lavorare in sintonia con il nostro pensiero.

Per prima cosa vogliamo affermare con forza che la  risposta emergenziale deve essere rapida ma allo stesso tempo deve limitarsi ad un tempo circoscritto. Non ci stiamo a farci trascinare in una modalità di lavoro che rischia di farci ritrovare in situazioni nelle quali non ci riconosciamo. E per questo non siamo disposti a collaborare con realtà con le quali non abbiamo un rapporto consolidato; non correremo il rischio di  lavorare in cooperazione con chi ha interessi a noi lontani o addirittura vive situazioni di collusione con organizzazioni poco trasparenti. Allo stesso modo, e lo diciamo con forza, non siamo disposti a fare i carcerieri perché riteniamo fondamentale la qualità delle risposte che riusciamo a dare nel rispetto delle persone e dei loro progetti di vita. Il nostro modello di riferimento è l’accoglienza diffusa nel rispetto delle specificità di ogni territorio. Riteniamo centrale nel nostro percorso la formazione non solo nella parte tecnica che concerne i nostri interventi ma anche e soprattutto nella cultura politica che ci aiuti a leggere i fenomeni globalmente.

Stiamo promuovendo tra le nostre associate un indagine sul tema della migrazione. Fino ad ora hanno risposto 34 gruppi su 260; stiamo gestendo 160 strutture di accoglienza per migranti che hanno preso in carico 1621 persone. Questi numeri sono in continuo aggiornamento e riteniamo che possano raddoppiare quando tutti gli associati avranno risposto.

Da parte nostra ci impegniamo, in nome della trasparenza e della serietà con cui abbiamo sempre lavorato, a dare conto formalmente ogni 6 mesi delle attività che svolgiamo in questo settore, dei fondi ricevuti, di come vengono spesi e delle persone di cui ci facciamo carico. E questo in attesa che sia lo Stato ad assumere la funzione di controllo e di verifica puntuale.

Speriamo che riportare la discussione sul piano della concretezza e dei principi che ispirano da sempre la nostra azione possa portare un contributo a questa discussione difficile ma centrale per la nostra civiltà.

 

Info – ufficio.stampa@cnca.it – 3711832713

 

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