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Ass.ni varie – Salute mentale, le Rems rischiano di diventare i nuovi Opg

A pochi giorni dalla chiusura dei vecchi Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari),  le Rems (Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza) rischiano di diventare a tutti gli effetti i nuovi Opg. E’ la denuncia della campagna StopOpg, alla quale aderiscono, tra gli altri, CNCA, Legacoopsociali, Auser, Arci e Associazione “A Buon Diritto”.

Il Senato, infatti, ha approvato con voto di fiducia il maxi emendamento governativo sul Disegno di Legge Giustizia n. 2067, nel cui articolo 12 comma 1 lettera d viene di fatto  ripristinata la vecchia normativa.

Di seguito si pubblica la lettera che il Comitato StopOpg ha indirizzato al ministro della Giustizia Andrea Orlando, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al ministro per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro il 14 marzo 2017.

 

“Gentili Ministri,

esprimiamo grande preoccupazione a proposito del testo dell’articolo 12 comma 1 lettera d del D.d.L. 2067 Giustizia, in discussione al Senato in queste ore, che, se approvato, rischia di riaprire la stagione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg). Viene ripristinata la vecchia normativa (quindi ante: legge 81/2014, Dpcm 1.4.2008 allegato C, Accordo Conferenza Unificata 13.11.2011), disponendo il ricovero nelle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) come se fossero i vecchi Opg. Se non si rimedia, saranno inviati nelle strutture regionali, già sature, i detenuti con sopravvenuta infermità mentale e addirittura quelli in osservazione psichiatrica.

A pochi giorni dalla chiusura dei vecchi Opg, così, le Rems rischiano di diventare a tutti gli effetti i nuovi Opg. Invece di affrontare il problema della legittimità delle misure di sicurezza provvisorie decise dai Gip, e di quelle che rimangono non eseguite, si ripristina la logica e le pratiche dei vecchi Opg. Un disastro cui bisogna porre riparo. Il problema che si vuol risolvere è garantire le cure troppo spesso ostacolate o negate dalle drammatiche condizioni delle carceri ? Ma il diritto alla salute e alle cure dei detenuti non si risolve così. Occorre che si rafforzino e si qualifichino i programmi di tutela della salute mentale in carcere e che il Dap istituisca senza colpevoli ritardi le sezioni di Osservazione psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche. E’ grave che le persone c.d. ex art. 148 CP siano reclusi a Reggio Emilia e a Barcellona Pozzo di Gotto senza rispettare il principio della territorialità. Semmai si devono potenziare le misure alternative alla detenzione. Così invece, moltiplicando strutture sanitarie di tipo detentivo dedicate solo ai malati di mente, riproduciamo all’infinito la logica manicomiale. Il rientro di queste persone nel carcere (o comunque nel “normale” circuito delle misure alternative alla detenzione) serviva e serve proprio a ridimensionare il ruolo del cd “binario parallelo”.

Ci aspettiamo un intervento deciso del Governo per rimuovere quanto inopinatamente la norma in discussione ha disposto, a sostegno del faticoso processo di superamento degli Opg. E in ogni caso ci auguriamo che non venga posta la questione di fiducia permettendo così in Aula la modifica del Disegno di Legge. In coerenza con quanto sin qui scritto, nell’occasione rinnoviamo la richiesta di un provvedimento che eviti l’invio di persone con misura di sicurezza provvisoria nelle Rems, destinandole ai prosciolti definitivi. In attesa di riscontro, inviamo cordiali saluti”.

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