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Riforma Servizio civile universale: a rischio l’accreditamento all’Albo

E’ chiaro l’allarme che la Cnesc lancia sulla posa del primo mattone del Servizio civile Universale (SCU): l’accreditamento all’Albo unico del SCU.

Infatti a 8 mesi dalla circolare che apriva la possibilità di accreditarsi, tutte le organizzazioni che hanno cercato di avviare il procedimento segnalano difficoltà di vario genere e nell’incertezza ci chiediamo come attuare questo primo passo del nuovo Servizio civile.

Procedure poco chiare e risposte incerte o contraddittorie e, soprattutto per il Terzo settore, centinaia di documenti nuovi e aggiuntivi da depositare sono gli esempi più frequenti delle difficoltà raccolte.

L’effetto sulle organizzazioni già accreditate al SCN poteva essere ridotto se si fosse deciso un passaggio quasi automatico all’Albo del SCU. Così non è, nonostante una circolare di metà dicembre che avrebbe dovuto produrre questo risultato.

Adesso, a pochi mesi dall’avvio della progettazione 2018, l’atto fondamentale del Servizio civile, da cui dipendono le attività a cui saranno chiamati a partecipare i giovani, complici i 6 mesi che servono per chiudere il procedimento di accreditamento, le organizzazioni accreditate al SCN, nazionali e regionali, si chiedono allarmate come sia possibile far entrare nel mondo del SCU i soggetti già accreditati e quelli nuovi, attratti dalle novità della riforma, in tempo utile al deposito dei progetti. La gran mole di documenti richiesti alle sole organizzazioni senza scopo di lucro rischia di essere un ostacolo insormontabile.

Serve un cambio di passo in brevissimo tempo che da una parte indichi la data di cessazione della validità degli attuali albi SCN e dall’altra permetta, alle organizzazioni già accreditate, di accogliere e far partecipare alla nuova progettazione sia le organizzazioni già accreditate che quelle che intendono entrare nel nuovo servizio civile.

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