5 per mille, l’intervento di Vanessa Pallucchi su VITA
19 Settembre 2025
Di seguito il contributo della portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, pubblicato sul numero di VITA magazine “5 per mille ma per davvero” e sul sito www.vita.it.
Cosa ne sarà dei 79 milioni di “extra-tetto” del 5 per mille, che lo scorso anno gli italiani hanno destinato al Terzo settore (o alla ricerca scientifica e altro) ma che, a causa dei limiti fissati per legge, torneranno nelle casse dello Stato? E cosa ne è stato dei 28 milioni di sforamento del 2023?
Sono domande più che legittime da rivolgere al Governo, non solo da parte dei soggetti che beneficiano di questo contributo — che anche quest’anno riceveranno meno risorse di quelle che spetterebbero loro — ma anche e soprattutto da parte dei cittadini, che non vedono rispettata la volontà espressa, come da previsione di legge, nella dichiarazione di redditi.
Come è ormai noto, dal 2022 il Governo ha portato il tetto al 5 per mille a 525 milioni: tutte le risorse eccedenti questa cifra tornano automaticamente nella disponibilità dello Stato e possono quindi essere utilizzate — come è molto probabile che accada — per finalità ben diverse da quelle sulle quali i cittadini sono chiamati a esprimersi. Soprattutto per le realtà sociali, il 5 per mille è tra le principali fonti — in certi casi, l’unica — di sostenibilità. Per questo vi fanno grande affidamento e investono durante l’anno in promozione e comunicazione delle loro attività. Negli ultimi anni, i dati sul 5 per mille mostrano sempre di più una contraddizione interna. Da una parte, cresce il numero dei contribuenti e, con l’unica eccezione del 2021, il numero delle firme: statistiche, queste, molto positive che dimostrano che, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare per promuovere e informare sul 5 per mille, sempre più persone si sensibilizzano agli obiettivi di questo istituto. Dall’altra parte, però, aumenta anche lo sforamento del tetto e dunque si allarga la forbice tra ciò che i cittadini destinano a una specifica causa e quanto arriva effettivamente “a destinazione”. È una situazione che genera delusione e frustrazione tanto nei soggetti beneficiari quanto nei contribuenti, e che a questo punto non è più possibile tollerare. D’altronde, quando si parla di allontanamento delle persone dalla politica e di sfiducia verso le istituzioni bisognerebbe, a mio avviso, riflettere anche su questo tema, perché anche da una migliore e più giusta gestione del 5 per mille passa una piena opportunità per i cittadini di partecipare e dare il contributo allo sviluppo del proprio territorio e del Paese.
L’istituto del 5 per mille è una norma cardine della sussidiarietà fiscale. Anche per questo continuiamo a chiedere che lo si rafforzi, raccontandone l’importanza attraverso una campagna promozionale ad opera delle istituzioni, e che lo si migliori introducendo meccanismi di perequazione che vadano incontro alle realtà di Terzo settore più piccole e più bisognose di questo contributo.
Nei mesi scorsi, più volte il Governo ci ha rassicurato dicendo che avrebbe preso iniziative in merito al tetto al 5 per mille, ma come sappiamo finora sono state parole cadute nel vuoto. Anche quest’anno la partita si giocherà in vista della Legge di Bilancio e il Forum Terzo Settore sarà pronto ad alzare la voce: non chiediamo elogi, ma che si agevoli l’autonoma crescita ed evoluzione del Terzo settore, anche e in particolare attraverso il 5 per mille, perché connette direttamente le organizzazioni con le persone che credono nel loro operato e vogliono sostenerlo.