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CNCA – Giornata mondiale contro l’AIDS. Promuovere equità, salute e parità di genere

Giornata mondiale contro l’AIDS,
riduzione dei fondi e politiche repressive compromettono la lotta all’HIV

Il CNCA si unisce all’appello di UNAIDS. Promuovere equità, salute e parità di genere
è essenziale per garantire una risposta realmente efficace e inclusiva

1 dicembre 2025 – In occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS 2025, il CNCA si unisce all’appello di UNAIDS: i tagli ai fondi per la lotta all’AIDS e le politiche repressive che colpiscono persone LGBTQ+, persone che usano droghe e altre comunità vulnerabili, limitano gravemente l’accesso ai servizi essenziali di prevenzione, diagnosi e cura, compromettendo i progressi ottenuti nella risposta globale all’HIV.

Anche l’Italia, che aderisce agli obiettivi Onu, deve rafforzare i propri interventi per non tornare indietro sul diritto alla salute e sui traguardi raggiunti. Nel nostro Paese, nel 2024 sono state registrate 2.379 nuove diagnosi di HIV, in larga parte legate alla trasmissione sessuale (87,6%). Persistono, però, livelli preoccupanti di diagnosi tardive: quasi il 60% dei nuovi casi viene scoperto con una compromissione immunitaria significativa. Tra le diagnosi di HIV riferite a persone che usano droghe, il 59,1% è rappresentato da diagnosi tardive e il 29,8% dei casi totali risultava già in AIDS al momento della diagnosi.Questi dati dimostrano che la prevenzione non funziona come dovrebbe. Questo è inaccettabile, soprattutto perché oggi disponiamo di terapie efficaci che potrebbero migliorare la qualità di vita delle persone.

Il CNCA ritiene che debbano essere rafforzate, con adeguati stanziamenti, le seguenti misure:

1.     interventi mirati alle “popolazioni chiave” – uomini che fanno sesso con uomini, persone che usano droghe, sex worker, persone trans, persone detenute – e ai gruppi esposti a condizioni di vulnerabilità sociale come persone migranti e persone senza dimora, come raccomandato dalle Linee guida internazionali. Barriere economiche, giuridiche, linguistiche e culturali limitano l’accesso ai servizi sanitari e aumentano il rischio di infezione;

2.     campagne informative mirate e ampliamento delle modalità di accesso ai test, anche attraverso l’offerta attiva nei contesti non sanitari, gestita dalle organizzazioni di terzo settore;

3.     più in generale, interventi “di prossimità” capaci di intercettare le persone al di fuori dei servizi istituzionali, nei luoghi della quotidianità (come feste e concerti), e di promuovere cambiamenti attraverso dinamiche interne alle diverse comunità e subculture. In questo scenario, la Riduzione del danno, pilastro della salute pubblica, continua a svolgere un ruolo determinante – in linea con gli indirizzi europei e Onu – anche nel contenere la diffusione dell’HIV tra le persone che usano droghe (vedi il trend in diminuzione delle diagnosi di AIDS tra gli assuntori di sostanze: 32,9% nel 2004, 5,8% nel 2024);

4.     Interventi nel mondo della scuola, dove l’Italia continua a distinguersi in negativo rispetto alla maggior parte dei Paesi europei: l’educazione all’affettività e alla sessualità non è ancora inserita nei curricula scolastici. Il progetto EduForIST, finanziato dal ministero della Salute, coordinato scientificamente dall’Università di Pisa e realizzato con il contributo di diversi enti di terzo settore tra cui il CNCA, ha cercato di colmare questa mancanza e, dal 2022, ha avviato azioni pilota nelle scuole adottando l’approccio della Comprehensive Sexuality Education raccomandato da Unesco e Oms, che integra aspetti medici, cognitivi ed emotivi per contrastare la disinformazione e favorire una crescita consapevole. Il dibattito parlamentare sul Ddl Valditara rischia, però, di riportare indietro il Paese, aumentando le diseguaglianze nell’accesso alla prevenzione per le giovani generazioni.

“La Giornata mondiale contro l’AIDS”, dichiara Maria Stagnitta, referente per l’HIV/AIDS del CNCA, “richiama tutti alla responsabilità di mantenere alta l’attenzione sull’HIV e sulle altre infezioni sessualmente trasmissibili. Più che una celebrazione, dalle istituzioni ci attendiamo che investano con continuità nella prevenzione, nella salute pubblica e nella tutela dei diritti, trasformando la risposta all’AIDS in una sfida collettiva e inclusiva, che non lasci indietro nessuno.”

Info
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa e comunicazione
Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti (CNCA)
cell. 329 2928070 – email: ufficio.stampa@cnca.it
www.cnca.it

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