Anffas – Legge concorrenza 2025 e accreditamento socio sanitario: “importante il richiamo alla continuità assistenziale”
18 Dicembre 2025
LEGGE CONCORRENZA 2025 E ACCREDITAMENTO SOCIO-SANITARIO
ANFFAS: “IMPORTANTE IL RICHIAMO ALLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE, ORA SERVONO SCELTE CONCRETE E COERENTI”
Con l’approvazione definitiva della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2025, il legislatore è tornato a intervenire sul sistema di accreditamento istituzionale e sugli accordi contrattuali per l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, settori che rappresentano la concreta attuazione dei diritti fondamentali delle persone, a partire dal diritto alla salute e alla qualità della vita delle persone con disabilità.
Anffas segue con attenzione questo percorso normativo, evidenziando le criticità derivanti dall’applicazione indistinta delle logiche concorrenziali a servizi essenziali. La riforma introdotta dalla Legge n. 118/2022 e dal Decreto del Ministero della Salute del 19 dicembre 2022 ha avviato un percorso verso maggiore competitività e trasparenza nel sistema di affidamento dei servizi, senza tuttavia distinguere tra enti profit e no profit.
Per consentire una revisione più organica e coerente con la specificità del Terzo Settore, l’art. 36 dellaLegge n. 193/2024 ha sospeso fino al 31 dicembre 2026 l’applicazione delle precedenti disposizioni. Questa sospensione, fortemente sostenuta da Anffas, permette di lavorare a un modello normativo che tenga conto del particolare ruolo degli Enti del Terzo Settore e della funzione dei servizi rivolti a persone fragili e con disabilità, attraverso i lavori dell’apposito Tavolo nazionale per lo sviluppo e l’applicazione del sistema di accreditamento.
La nuova Legge sulla Concorrenza 2025 integra la sospensione, orientando la futura revisione del sistema di accreditamento. La norma prevede che tale revisione salvaguardi la concorrenza, ma garantisca anche la continuità assistenziale, in relazione alla tipologia delle persone assistite, al livello di fragilità e alla specificità delle prestazioni erogate. È inoltre previsto il ricorso a procedure differenziate tra rinnovi dei rapporti già in essere e nuove stipule di accordi contrattuali.
“Il richiamo alla continuità assistenziale rappresenta un passaggio significativo – dichiara Roberto Speziale, Presidente Nazionale Anffas – perché riconosce che nei servizi alla persona e in particolare nei servizi socio-sanitari rivolti alle persone con disabilità non può prevalere un modello puramente mercantile. La continuità dei sostegni è parte integrante dei diritti fondamentali e dei percorsi di vita delle persone, soprattutto di quelle in condizioni di maggiore fragilità. Ora è necessario che questo principio diventi guida concreta dei lavori del Tavolo, valorizzando il ruolo e la funzione costituzionale del Terzo Settore”.
Anffas sottolinea che gli Enti del Terzo Settore non possono essere assimilati a meri operatori economici:operano senza scopo di lucro, sono espressione delle comunità territoriali e contribuiscono, in attuazione del principio di sussidiarietà, alla realizzazione dell’interesse generale. Ciò anche in considerazione della Sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale, che riconosce il modello di “amministrazione condivisa” tipico del Terzo Settore, differente da un approccio orientato al mercato.
“Ci auspichiamo – aggiunge il Presidente Speziale – che la nuova normativa non resti una dichiarazione di principio, ma diventi la stella polare che guiderà la revisione dell’intero sistema di accreditamento. La continuità assistenziale deve essere riconosciuta come interesse pubblico primario, la concorrenza deve rimanere uno strumento e non un fine, e il ruolo del Terzo Settore deve essere pienamente valorizzato, tutelando percorsi di vita, diritti e qualità dei sostegni per le persone con disabilità”.
Anffas continuerà a seguire con attenzione i lavori del Tavolo, ribadendo la necessità di tradurre il principio di continuità assistenziale in scelte concrete e coerenti, capaci di garantire stabilità, qualità e inclusione per tutti coloro che fruiscono di servizi socio-sanitari.
Si allega il documento di approfondimento.
Roma, 18 dicembre 2025
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