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Bene l’approvazione del 1° art. della Riforma del Terzo Settore

Terzo-SettoreLa Commissione XII Affari Sociali ha approvato ieri sera il primo articolo della Legge Delega per la Riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale.

Siamo soddisfatti per il testo e per le modifiche apportate rispetto alla proposta di legge – dichiara il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri – in particolare per la definizione di ‘terzo settore’ che inquadra correttamente la complessità e la specificità  del non profit italiano. Ringraziamo la relatrice on. Lenzi e i Commissari per l’attenzione dimostrata nei confronti delle nostre proposte e auspichiamo che tale metodo di consultazione possa continuare anche per l’esame dei successivi articoli.”

Ufficio stampa Forum Nazionale del Terzo Settore

Per i dettagli sull’Art. 1 della Riforma del Terzo Settore, riportiamo l’intervista che Vita.it ha fatto al sottosegretario alle Politiche Sociali, Luigi Bobba.

Com’è cambiato questo art.1?
L’unica cosa che è stata cambiata, e che è migliorativa, riguarda il tentativo di delineare un perimetro più chiaro del Terzo Settore al comma 1. Adesso è specificato che per Terzo Settore si intende «il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche e solidaristiche che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale realizzati anche attraverso forme di mutualità, in attuazione del principio di sussidiarietà». Mi sembra che, nonostante sia una frase molto densa, contenga comunque tutto il necessario per evitare incomprensioni. Le altre modifiche invece sono più superficiali e poco rilevanti.

A questo punto che tempi ci vorranno per adottare tutti gli altri articoli e portare la Legge Delega in Aula?
Oggi abbiamo una riunione della Commissione dedicata all’art 5. Poi ci sarà una pausa e riprenderemo dopo l’8 febbraio, affrontando tutti gli altri articoli. Dovremmo finire i lavori entro un mese e andare a marzo in Aula, com’era nelle indicazioni di Renzi.

Il clima in Commissione è quindi buono?
Sì, è riflessivo ma consapevole. Sappiamo che occorre arrivare alla conclusione dell’iter in tempi brevi perché si tratta di una riforma importante. Anche i 5stelle, con l’ultimo intervento della capogruppo Silvia Giordano di ieri mi sembra abbiano corretto il tiro rispetto all’indirizzo della discussione generale. Anche loro oggi sostengono la bontà di questo lavoro riconoscendone l’importanza. Poi sul merito giustamente fanno opposizione. Ma il fatto che abbiano deciso di contribuire in modo critico è una novità importante.

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