#Inclusione sociale #Povertà #Territorio

FTS Emilia Romagna – Approvato il Reddito di solidarietà

Bologna, 15 dicembre 2016 – “Siamo contenti di questa nuova misura, che rappresenta un primo passo importantissimo per l’inclusione sociale delle persone in condizione di povertà estrema”. E’ questo il commento del Portavoce del Forum Terzo Settore Emilia Romagna, Federico Alessandro Amico, a fronte dell’approvazione da parte dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna della Legge che dà il via libera al Reddito di solidarietà. Il RES è la nuova misura strutturale di contrasto alla povertà rivolta a nuclei familiari anche unipersonali con un reddito Isee inferiore ai 3000 euro, che andrà a integrare, ampliando quindi la platea di beneficiari, la misura del SIA, promossa dal Governo e rivolta esclusivamente alle famiglie con figli minori o con disabilità.

Così come il SIA anche il RES prevede, accanto alle misure di supporto economico (fino a 400 euro al mese per un anno), l’attivazione da parte dei Servizi di un progetto personalizzato di presa in carico della persona o del nucleo, finalizzato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale.
“Apprezziamo particolarmente l’impegno messo in campo dalla Regione nel costruire una misura, non semplicemente caritatevole, ma piuttosto di accompagnamento e di supporto concreto all’uscita dalla condizione di povertà – prosegue Amico. “Naturalmente si tratta di un avvio i cui segnali sono da leggersi come positivi, a cui dovrà seguire un Regolamento attuativo efficace (che dovrà essere emanato entro 60 giorni) e un’ampia azione di monitoraggio al fine di verificare e ottimizzare gli interventi”.

Ma non solo. Il RES, finanziato direttamente dalla Giunta regionale con 35 milioni di euro per il 2017, rappresenta un provvedimento che si inserisce in un percorso molto più ampio di contrasto a ogni forma di emarginazione ed esclusione sociale, che non può che essere realizzato se non attraverso un ampio coinvolgimento di tutti gli attori sociali attivi sul territorio, a partire proprio dal mondo terzo settore. “Per un’efficace attuazione del RES, ma anche del SIA e della Legge Regionale 14/2015 per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone fragili e vulnerabili – conclude Amico –  è fondamentale il pieno coinvolgimento delle reti del terzo settore attive a livello locale. Queste realtà infatti, non solo rappresentano antenne importantissime nella lettura dei bisogni sul territorio, ma possono giocare un ruolo decisivo nel promuovere azioni di supporto, mirate a integrare e rendere più efficaci gli interventi e far sì che le nuove misure non rappresentino solo un sostegno economico, ma un vero e proprio strumento di inclusione sociale”.

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