Tariffe postali agevolate: le associazioni di promozione sociale figlie di un Dio minore? E’urgente un nuovo decreto
03 Ottobre 2003Avevamo segnalato oltre un mese fa al Governo la clamorosa mancanza nell’art.1 del D.P.C.M. n.294 ovvero, l’assenza – tra le realtà beneficiarie delle agevolazioni tariffarie – delle associazioni di promozione sociale ex legge 383/2000, costituite e riconosciute “al fine di svolgere attività di utilità sociale…senza finalità di lucro”.
Le gevolazioni tariffarie sono l’unico sostegno pubblico di cui gode questo settore nel campo editoriale, a differenza della stampa quotidiana, degli organi di partito, di alcuni periodici che rientrano nelle provvidenze stabilite dalla legge sull’editoria.
Nei giorni scorsi in IX Commissione parlamentare è stato approvato un testo che impegna il Governo a “reinserire con provvedimenti urgenti nelle classi di prodotti oggetto di riduzione tariffaria…i prodotti di partiti e organizzazioni sindacali con gli stessi criteri in vigore sino al 31 dicembre 2002“.
“Perché – domanda Edoardo Patriarca portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore – per le associazioni di promozione sociale non è stato fatto altrettanto? Lo avevamo chiesto più di un mese fa ed avevamo ricevuto assicurazioni in merito da parte del Governo. Invece niente. Forse perché l’associazionismo e il volontariato interessano soltanto quando si tratta di dispensare buoni pensieri da trasmettere all’opinione pubblica?”
“O forse – prosegue Patriarca – questo problema delle tariffe postali agevolate non rientra nel capitolo contabile dei rapporti tra Stato e Poste spa ma in quello ben più delicato e preoccupante per la civile convivenza di una limitazione del diritto “di manifestare liberamente il proprio pensiero” sancito dalla Costituzione?”
“Chiediamo urgentemente un nuovo decreto – conclude Patriarca – che ponga fine a questa situazione di grave discriminazione e di confusione: le associazioni hanno le riviste già stampate ferme dagli spedizionieri e le sedi provinciali delle poste sono inondate da circolari spesso contraddittorie tra loro”.