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Oltre 2,6 miliardi di persone, più del 40% della popolazione mondiale, non ha accesso a servizi igienico-sanitari di base e oltre 1 miliardo utilizza acqua raccolta da fonti idriche non sicure, ammonisce il Rapporto “ Meeting the MDG Drinking Water and Sanitation Target – A Mid-Term Assessment of Progress” (“Raggiungere l’obiettivo di sviluppo del millennio per l’acqua potabile e i servizi igienico-sanitari – Valutazione di medio periodo dei progressi conseguiti”) presentato da UNICEF ed Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ogni anno le malattie diarroiche costano la vita a 1,8 milioni di bambini, la maggior parte dei quali sotto i 5 anni, con molti altri milioni lasciati invalidi in modo permanente. Numerosi bambini, e soprattutto bambine, sono impossibilitati ad andare a scuola per la mancanza di bagni scolastici.

Le regioni in via di sviluppo, come l’Africa Sub-sahariana, sono quelle più a rischio, ma il rapporto evidenzia tendenze preoccupanti negli stessi paesi industrializzati, dove la copertura idrica e di servizi igienico-sanitari si stima sia diminuita del 2% tra il 1990 e il 2002. Nell’ex Unione Sovietica, ad esempio, solo l’83% della popolazione ha accesso a servizi igienici adeguati. A causa della pressione economica e demografica queste percentuali potrebbero continuare a diminuire. «In tutto il mondo milioni di bambini nascono in un contesto di emergenza silenziosa causata dalla penuria di beni primari – ha affermato il Direttore generale dell’UNICEF Carol Bellamy – La crescente disparità tra chi ha e chi non ha nulla, in termini di accesso ai servizi di base, causa ogni giorno la morte di 4.000 bambini ed è all’origine della gran parte delle 10 milioni di morti che si verificano ogni anno tra i bambini. Abbiamo l’obbligo di agire immediatamente, altrimenti questo divario e il costo di vite umane continuerà certamente a crescere».

Durante il vertice Onu del 2000 vennero fissati degli obiettivi “di sviluppo del millennio” che prevedevano di dimezzare entro il 2015 la percentuale di popolazione mondiale senza accesso ad acqua e a servizi igienici di base.

Sulla base dei risultati finora ottenuti, il rapporto evidenzia 2 importanti previsioni circa il raggiungimento di tali obiettivi:

 Il traguardo globale per l’accesso ai servizi igienici di base resterà vano per mezzo miliardo di persone, la maggior parte delle quali concentrate nelle aree rurali dell’Africa e dell’Asia, permettendo la diffusione di rifiuti e malattie, la morte di milioni di bambini e la sopravvivenza di molti altri milioni in una situazione di costante rischio.

 Il mondo è sulla giusta strada per conseguire il traguardo dell’accesso all’acqua potabile, ma la crescita della popolazione mondiale potrebbe superare i progressi realizzati, con 800 milioni di persone ancora costrette a far consumo di acqua contaminata nel 2015.

Il grave costo di vite umane ed in termini economici potrebbe essere evitato colmando il divario esistente tra popolazioni urbane e rurali e attraverso la semplice educazione sanitaria, sottolineano UNICEF ed OMS. «Per raggiungere gli obiettivi del 2015, i paesi devono mettere in campo la volontà politica e le risorse economiche necessarie a creare infrastrutture igienico-sanitarie per il miliardo di nuovi abitanti dei centri urbani, riducendo al contempo di almeno un miliardo le persone che vivono prive di accesso ai servizi igienici nelle aree rurali. Se ciò non avverrà – ha dichiarato il Direttore Generale dell’OMS Dr. Lee Jong-wook, – vi è il rischio di escludere milioni di persone, se non addirittura miliardi, dal processo di sviluppo».

UNICEF ed OMS affermano che il rapporto, il primo di una serie di valutazioni sui progressi conseguiti nel campo idrico e igienico-sanitario, dovrebbe costituire una chiamata all’azione per i leader politici di tutto il mondo. Ogni paese ha ancora molto lavoro da fare per eliminare le disparità esistenti nei servizi di base; i dati del rapporto mostrano chiaramente che ciò può essere fatto prima del 2015, scadenza fissata per gli Obiettivi di sviluppo del millennio.

www.unicef.it

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