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5 per mille alla scuola? Meglio una misura ‘ad hoc’

Scuola: Renzi, non è del ministro nè del premierRoma 13 marzo 2015 – Con il varo ieri del Ddl di Riforma della scuola da parte del Consiglio dei Ministri viene approvata anche la misura che estende la possibilità di destinare il 5 per mille agli istituti scolastici.

Pur trovandoci davanti ad una Riforma che contiene misure che, da una prima impressione, appaiono interessanti e di sviluppo per il sistema scolastico,  non possiamo non esprimere preoccupazione sull’estensione dell’istituto del 5 per mille alle scuole. Abbiamo sempre considerato la destinazione del 5 per mille, misura nata come dedicata e riservata agli enti di terzo settore, un importante istituto di sussidiarietà fiscale, accogliendo sempre positivamente ogni misura che riguardasse la libera scelta, da parte dei cittadini contribuenti, di destinare parte della propria tassazione. Crediamo però che aggiungere le scuole tra i destinatari del 5 per mille rischierebbe di innescare una sorta di “guerra tra poveri”. Le scuole sono state tra i primi ambiti di attenzione da parte del Premier e crediamo che sarebbe più corretto creare un nuovo meccanismo specifico per la destinazione di parte delle imposte, o più in generale di promozione del finanziamento alla Scuola, piuttosto che allargare la platea dei destinatari del 5 per mille, a parità di risorse. È facile immaginare che i contributi che oggi i genitori versano volontariamente alle scuole verrebbero trasformati nella destinazione del 5 per mille: con il risultato di penalizzare il Terzo Settore e di non fare avere risorse aggiuntive alle scuole.  Va benissimo ed è fondamentale promuovere il sostegno alla Scuola, ma sono necessarie modalità più appropriate per risolvere il problema della carenza di fondi “.

Auspichiamo  vivamente che durante l’iter parlamentare si possano adottare criteri per modificare tale misura, per promuovere un efficace finanziamento aggiuntivo della Scuola e superare la poco gradevole sensazione che il Governo con una mano tolga ciò che con l’altra dispone a favore del Terzo Settore.”

 

 

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