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Emergenza coronavirus, la lettera del Cnca alle organizzazioni socie

“Le nostre organizzazioni socie hanno risposto in maniera incredibile”

Carissimi voi tutti e tutte,

ospiti, volontari, familiari, operatori e operatrici, direttori e presidenti, permettetemi di mandarvi un segnale di vicinanza, in questo momento surreale, difficile, in cui tutti ci scopriamo più vulnerabili ed esposti, in cui le nostre sicurezze occidentali di una medicina quasi onnipotente, di una organizzazione sociale “vincente” è profondamente messa in discussione. Vogliamo poter dire con orgoglio e intelligenza “Noi ci siamo”.

Le nostre organizzazioni socie, i nostri operatori e volontari, come buona parte del volontariato e delle organizzazioni non profit, della sanità pubblica e in parte di quella del privato accreditato, hanno risposto in maniera incredibile. Viaggiando a vista con decreti che ci aggiornavano di decisioni e restrizioni inusuali nel giro di poche ore, abbiamo mantenuto ovunque la nostra presenza dove necessaria e utile, abbiamo continuato a seguire le fasce più deboli della società che in questo momento di smarrimento generale rischiavano e rischiano di essere le più confuse e indifese.

Mi sento di poter dire con forza come presidente e come presidenza del CNCA, grazie a tutti voi, alle nostre 300 organizzazioni socie e ai 15.000 operatori con decine di migliaia di persone in carico e contattate nei servizi di prossimità e bassa soglia che abbiamo continuato a garantire, che rimangono presidio di civiltà e assistenza in situazioni che qualche volta ricordano più la peste manzoniana che civiltà e solidarietà. I senza dimora, le dipendenze di strada, il disagio psichico, la disabilità, gli immigrati in cerca di sicurezze, i minori non accompagnati e tutte le loro famiglie hanno trovato porte il più possibile aperte, come in molti dei servizi pubblici.

Come CNCA, con tutte le nostre organizzazioni attive sul territorio, stiamo facendo di tutto perché questo sforzo venga riconosciuto, perché queste disponibilità non siamo inutili o addirittura penalizzanti attraverso ipotesi di forniture e acquisti dove possibile comuni di strumenti, la diffusione di modelli di comportamenti nelle comunità e nei servizi il più possibile corrette, con una rappresentanza del terzo settore che provi a far riconoscere questi sforzi e le possibili gravi ricadute che le decisioni prese hanno avuto o potrebbero avere.

Non è semplice la gestione dell’attuale situazione, le eventuali e inevitabili positività all’interno dei nostri servizi, le necessarie quarantene degli operatori e degli altri ospiti, la riorganizzazione continua di responsabilità e turni operativi, l’impossibilità alla libera circolazione ma anche la tutela degli ospiti già accolti.

Vogliamo però ricordare che manterremo una turnazione utile nella sede centrale permettendo però ai nostri colleghi in parte un lavoro da casa, una presenza diradata anche se continua e manteniamo una totale disponibilità sia come presidenza sia come esecutivo e consiglio nazionale. Purtroppo noi milanesi/lombardi abbiamo anticipato in parte quello che potrebbe accadere in alcune delle vostre zone e quindi mi rendo personalmente e ci rendiamo come organizzazioni disponibili, se utile e necessario, per consigli in situazione di criticità, possibili supporti medici, di materiali, regolamenti di comportamento, ecc.

Io so che siamo capaci pur nella bufera improvvisa di rimanere umani e disponibili.

Un abbraccio a tutti voi ed ai vostri cari

Riccardo De Facci
Presidente nazionale del CNCA

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