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Regione Lazio, Decreto Cura Italia: via libera alla riprogrammazione dei servizi sociali

Nel Lazio riprendono i servizi per i più fragili: firmato importante accordo tra Regione Lazio, ANCI Lazio e Parti sociali.

Regione Lazio, ANCI Lazio, Forum Terzo Settore Lazio, cooperazione sociale e sindacati hanno firmato un accordo per dare attuazione all’art. 48 del decreto Cura Italia, per far ripartire i servizi socio-assistenziali e socio-educativi ad oggi sospesi e sostenere i lavoratori di questi settori. Si tratta di una riorganizzazione delle attività in forme diverse, frutto della co-progettazione tra Comuni ed Enti gestori, che sia in grado di assicurare continuità di servizi per le persone più fragili, con la massima tutela della sicurezza e della salute di operatori e utenti.

“Grazie a questo accordo riusciremo a portare avanti il nostro intento di non lasciare solo nessuno, combattendo le disuguaglianze che questa emergenza sta accentuando”, come ha ricordato la portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio Francesca Danese. Con la riprogrammazione e co-progettazione dei servizi tra Pubblica Amministrazione e gestori privati, infatti, non verrà garantita solo la prosecuzione di servizi essenziali per le fasce più deboli e a rischio della popolazione. Grazie al principio del “vuoto per pieno”, i gestori dei servizi pubblici potranno fatturare gli importi integrali dei contratti e delle convenzioni in essere.

Questo significa, ove possibile, niente ricorso agli ammortizzatori sociali, che potranno essere impiegati dallo Stato in altri comparti produttivi e per interventi di altro genere, e stipendi garantiti per migliaia di lavoratori, oltre ad una importante e significativa limitazione dei danni economici per tutte le Cooperative del settore sociale. 

“Non possiamo che ringraziare la Regione Lazio e l’ANCI Lazio, con il suo Presidente Riccardo Varone, per essersi rese disponibili a siglare questo accordo. – ha commentato Anna Vettigli, Responsabile Legacoopsociali Lazio – Questa situazione di emergenza ha messo in luce l’importanza del nostro lavoro per la tenuta dei servizi di pubblica utilità e la necessità di un pari trattamento rispetto ai lavoratori pubblici.”

“Finalmente sperimenteremo una reale co-progettazione dei servizi, basata non solo sulle risorse economiche disponibili, pur tenendo presente l’elemento imprescindibile della copertura finanziaria sulla base delle risorse previste nel bilancio dei Comuni, ma anche sui bisogni dell’utenza e sulle possibilità offerte dall’innovazione sociale.” ha concluso Vettigli.

 

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