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Lets go! Sedici milioni per tenere in vita 400 associazioni

È l’impegno di Fondazione Cariplo con il bando «Lets go!» Il presidente Fosti: realtà che non possiamo permetterci di perdere L’appello: « Terzo settore essenziale, tutti facciano la loro parte»
 
Fonte: Corriere.it/Buone Notizie
Articolo di Paolo Foschini
 
Sedici milioni di euro per quattrocento enti del Terzo settore: che tradotti in donne e uomini vogliono dire 25mila lavoratori stabili e 18.600 volontari impegnati sui fronti dei servizi alla persona, della cultura, dell’ambiente. È il nuovo, ulteriore intervento di Fondazione Cariplo – in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e con sedici Fondazioni di Comunità – per «aggregare risorse in risposta alla crisi generata dalla pandemia e allo stesso tempo preservare i servizi alle comunità».
Lo stanziamento in questione è connesso al bando «Lets go!» che, chiuso nel corso dell’estate, ha visto concludersi ora la selezione tra le 1.400 richieste pervenute e che indirettamente hanno consentito di fotografare una mappa dei bisogni reali oggi esistenti in Lombardia oltre che nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. il territorio di riferimento della Fondazione. E se il 60 per cento dello stanziamento tocca appunto i servizi alla persona (in modo particolare quelli per bambini, disabili, anziani) va subito sottolineato che 4,5 milioni sono stati invece destinati al settore culturale.
L’altra fotografia insita in questi numeri, in particolare la constatazione per cui le domande sono state quasi il quadruplo di quelle che è stato possibile accogliere, dice che oggi in gioco c’è in realtà una partita ancora più grossa del sostegno ai servizi vecchi e nuovi. Servizi di importanza fondamentale in sé, ovviamente. Ma il dato sottostante – come Buone Notizie ha ricordato molte volte in questi mesi – è il rischio della stessa sopravvivenza per molte delle organizzazioni cui la pandemia ha drasticamente sottratto risorse. In tutti gli ambiti.
«Il grande numero delle domande pervenute rispetto al bando Lets go! – rileva il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti – ha reso ancora più evidente il rischio che il tessuto di servizi e iniziative offerto dagli enti di Terzo settore sul territorio venga distrutto dalla crisi. Non possiamo permetterci di perdere questi enti, le iniziative e i progetti di cui sono protagonisti, le competenze dei loro collaboratori e dei loro volontari. Perderli sarebbe un danno enorme. Per questo ci auguriamo che la richiesta di aiuto emersa attraverso il bando trovi l’attenzione che merita anche da parte di altri soggetti all’interno del nostro territorio». «Iniziative come questa di Fondazione Cariplo – riconosce Claudia Fiaschi per il Forum nazionale del Terzo settore – sono fondamentali perché il mondo del Terzo settore garantisce alle nostre comunità la risposta a bisogni essenziali: e se questo mondo muore muoiono non solo tanti posti di lavoro ma tante opportunità». «Un intervento decisivo – aggiunge il presidente di Ledha, Alessandro Manfredi – nei confronti dell’associazionismo: in questa fase più che mai». E Stefano Granata, presidente nazionale di Federsolidarietà: «Dobbiamo essere grati a Fondazione Cariplo perché ha immesso nella macchina del Terzo settore lombardo la benzina per tenerla accesa. Servirà ancora altro, da parte di tutti. Ma se si fosse spenta sarebbe stato arduo farla ripartire».
Testimoni
«Sostenere gli enti di Terzo settore – aggiunge Maria Grazia Campese, presidente di Spazio aperto servizi – significa sostenere la ripartenza: occuparsene significa occuparsi del futuro
di tutti».
Paolo Morerio, presidente di Fondazione Vismara, precisa che «già in aprile avevamo avuto la sensazione di essere di fronte a uno scenario molto preoccupante, ora confermato: come Fondazione continueremo a testimoniare il nostro impegno, con l’auspicio però – scandisce – che anche le istituzioni guardino al Terzo settore con maggior vicinanza». La stima, giusto per tradurre il rischio in numeri effettivi, è che già prima dell’estate metà delle organizzazioni operanti sul territorio della Fondazione sia stata «costretta a interrompere i propri servizi». Così non è secondario che lo schema del bando attuale possa consentire agli enti selezionati – per chi se ne intende un po’ si tratta veramente di una modalità fuori del comune – di avere «a disposizione da subito» fino all’80 per cento del contributo loro destinato. Che vuol dire «liquidità immediata per sanare i bilanci», quindi linfa per continuare a vivere: e, vivendo, continuare a garantire servizi. 
 

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