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Dl Immigrazione. Il commento delle associazioni

ARCI – Dl Immigrazione, Arci: “la Camera smonta i decreti Salvini. L’Italia torna ad essere un Paese civile”

ROMA, 10 DICEMBRE 2020 – L’approvazione del dl Immigrazione alla Camera, che va a modificare sensibilmente i decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno, è una buona notizia. Un passo avanti verso lo smantellamento di quella che abbiamo definito una vergogna giuridica, frutto di una visione ideologica dell’immigrazione e di una propaganda che evoca e diffonde paura, di cui abbiamo chiesto più volte l’abrogazione.

Nel testo approvato alla Camera vengono reintrodotte forme di protezione umanitaria come ‘protezione speciale’ garantita a coloro che nel proprio Paese rischierebbero tortura, persecuzioni, trattamenti inumani o degradanti. Prevista anche la convertibilità di alcuni tipi di permesso di soggiorno in permessi per motivi di lavoro. Spariscono anche le multe milionarie alle navi delle Ong che effettuano soccorsi in mare e viene eliminata la confisca dell’imbarcazione.
Finalmente si inverte la tendenza ventennale di provvedimenti che sottraggono diritti agli stranieri per ragioni del tutto estranee alla gestione dell’ingresso e soggiorno dei migranti. Ci auguriamo che il Senato confermi velocemente questa scelta – il decreto deve essere approvato definitivamente dal Parlamento entro il 20 dicembre, pena la decadenza – e che l’Italia torni ad essere un Paese civile. Nel segno dei diritti e dell’interesse generale.


ACLI – Decreti Sicurezza: bene conversione in Legge, ora riforme sociali e nuove politiche di ingressi

Roma, 21 dicembre 2020 – “La conversione in legge dei nuovi decreti sicurezza è sicuramente una buona notizia e certifica, dopo la regolarizzazione straordinaria, che con questo Governo c’è stato un cambio di paradigma in materia di immigrazione”, con queste parole il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, ha commentato la conversione dei nuovi decreti sicurezza, votata dal Senato.

“Il successivo passo da fare è dunque quello di passare dal concetto di sicurezza a quello di inclusione agendo sulle leve delle riforme sociali e del lavoro” afferma Antonio Russo, Consigliere di Presidenza nazionale Acli con delega all’immigrazione. “Come promotori della campagna Ero straniero, crediamo sia, infatti, necessario superare il sistema introdotto dalla legge Bossi-Fini, che si è rivelato fallimentare in questi vent’anni: è arrivato il momento di promuovere una gestione degli ingressi per lavoro efficace e razionale, che consenta un incontro fra domanda ed offerta di lavoro trasparente, che permetta ai cittadini stranieri di poter lavorare in maniera legale e dignitosa, e faciliti l’assunzione regolare di personale da parte dei datori di lavoro. La mancanza di una legge adeguata alla gestione degli ingressi regolari per lavoro in Italia è infatti all’origine dei continui, e spesso mortali, viaggi in mare nelle mani dei trafficanti, nonché della creazione costante di irregolarità e del clima di perenne emergenza che ormai intossica ogni discussione sull’argomento.”


Cnca – La nuova normativa sui richiedenti asilo un primo passo di civiltà. Ora superare la legge Bossi-Fini

Un risultato che si deve anche a una vasta mobilitazione delle organizzazioni sociali   

Roma, 19 dicembre 2020 – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) considera la nuova normativa sui richiedenti asilo un primo passo di civiltà, che deve segnare l’inizio di un percorso di riconoscimento dei diritti delle persone migranti e di superamento degli approcci di tipo securitario (vedi il punto assai critico del Daspo).

“I due più importanti risultati raggiunti”, dichiara Riccardo De Facci, presidente del CNCA, “riguardano l’unitarietà del sistema di accoglienza – con la creazione del Sistema di accoglienza e integrazione, che sarà decentralizzato e diffuso, come richiesto da associazioni ed esperti – e il ripristino, di fatto, della protezione umanitaria, eliminata dal precedente Governo.”

“Questa legge”, conclude De Facci, “è il frutto anche di una vasta mobilitazione delle organizzazioni della società civile, tra cui la nostra federazione, che non sono mai arretrate sul piano dei principi e delle prassi, costruendo percorsi inclusivi nonostante orientamenti politici repressivi. Ora chiediamo al governo e al Parlamento di superare definitivamente la legge Bossi-Fini sull’immigrazione, seguendo le proposte delle campagne Ero straniero e Io Accolgo. Come CNCA ringraziamo tutti coloro che, nella nostra rete, si sono battuti per questi obiettivi e lavoreremo anche per rendere sempre più protagonisti le persone migranti e gli operatori dei servizi, che risultano ancora invisibili all’opinione pubblica.”

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