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7 luglio-Lost in Education, il progetto di contrasto alla povertà educativa minorile in Italia

 

Il progetto è realizzato dal Comitato Italiano per l’UNICEF – Fondazione ONLUS in collaborazione con Arciragazzi (Nazionale, Sicilia, Liguria, Lazio, Lombardia) Arci Liguria, 13 Istituti Comprensivi e 6 Scuole Secondarie di II grado in 7 regioni: Lazio, Lombardia, Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia.

“Ciò che i ragazzi e le ragazze diventeranno da adulti sarà il risultato delle risorse e delle opportunità che verranno offerte loro. Vivere in un ambiente accogliente e creativo consente ai bambini e ai ragazzi di conoscere i propri diritti ed essere in grado di progettare scelte di vita guardando al futuro con fiducia”.  

Il progetto Lost in education, selezionato da Con i Bambini, è sostenuto dalFondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria – Acri, Forum Nazionale del Terzo Settore e Governo per interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

IL PROGETTO IN CIFRE: 

600 DOCENTI

900 FAMIGLIE

4500 RAGAZZI TRA 11 E 17 ANNI

Essere comunità educante: mercoledì 7 luglio 2021 la conferenza intermedia del progetto, presso il Centro Congressi Cavour  dalle 15.00 alle 18.30 e giovedì 8 luglio dalle 10.00 alle 12.30

Segui la diretta sul canale youtube di Unicef

Lost in education - copertina video con ragazzi

La finalità del progetto

La realizzazione delle piene potenzialità di un minorenne è un “bene comune” della comunità di appartenenza e ne sono tutti responsabili.

Gli obiettivi finali del progetto sono:
– migliorare il benessere delle ragazze e dei ragazzi e la loro capacità di percepirsi come attori trasformativi della propria comunità scolastica, territoriale e di vita;
– rafforzare la centralità della scuola come luogo educativo e aumentare il supporto della comunità intorno ad essa; 
– attivare e sperimentare un modello di comunità educante basato su un patto collettivo che –  – valorizza le risorse educative della comunità e le orienta verso una educazione di qualità e il pieno sviluppo delle potenzialità delle nuove generazioni.

Si tratta di lavorare perché questa definizione sia quanto più condivisa, partendo dalle risorse di un luogo, sia in termini di servizi disponibili che di capitale sociale e umano di una comunità. 
L’impatto del progetto è affidato al Laboratorio FOIST per le Politiche Sociali e i Processi Formativi dell’Università degli Studi di Sassari – Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali.

Ciò che i ragazzi e le ragazze diventeranno da adulti sarà il risultato delle risorse e delle opportunità che verranno offerte loro.


La povertà educativa

La povertà educativa minorile è “un processo che limita i diritti dei bambini ad un’educazione e li priva dell’opportunità di imparare e sviluppare competenze cognitive e non cognitive”.

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) sottolinea il diritto ad un’educazione di qualità, incentrata sul bambino e sull’adolescente, per costruire le capacità e le competenze utili ad affrontare la vita e a garantirne il pieno godimento. Un diritto rafforzato anche dall’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 per un’educazione di qualità, equa ed inclusiva.

La povertà educativa lede questo diritto e priva i bambini e i ragazzi delle opportunità di realizzare le loro piene potenzialità, riducendo le possibilità di apprendere, sviluppare, sperimentare e realizzare i propri talenti e aspirazioni.

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