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Al via il Festival dello Sviluppo Sostenibile ASvIS con eventi fino al 14 ottobre

20 settembre 2021 – In occasione dell’evento di inaugurazione del Festival dello Sviluppo Sostenibile è stato presentato il Rapporto annuale dell’ASviS: in Italia situazione critica rispetto all’attuazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030

Giunto alla sua quinta edizione, il Festival dello Sviluppo Sostenibile è la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). 

Fino al 14 ottobre, più di 600 iniziative (2789 nei 4 anni) su tutto il territorio italiano e in rete: convegni, presentazioni di libri, mostre, film, flash mob e molto altro ancora, per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile, stimolare il confronto e la condivisione di nuove idee.

Oggi, in occasione dell’evento di inaugurazione, è stato presentato il Rapporto annuale dell’ASviS. Il documento, frutto del lavoro degli oltre 800 esperti degli Aderenti dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, fornisce aggiornamenti sull’impegno della comunità internazionale e italiana rispetto all’attuazione degli SDGs e avanza un quadro organico di proposte per garantire un futuro che sia più sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. 

Secondo il rapporto la pandemia ha avuto un impatto drammatico sul raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 e ha contribuito ad aggravare la situazione dell’Italia; mentre è positivo lo sforzo compiuto dall’Unione Europea nell’ultimo anno.

Tra il 2019 e il 2020 l’Italia mostra segni di miglioramento solo per tre Obiettivi, relativi a sistema energetico (Goal 7), lotta al cambiamento climatico (Goal 13) e giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Si registra, inoltre, una sostanziale stabilità per altri tre Obiettivi: alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), acqua (Goal 6) e innovazione (Goal 9).

Sono peggiorati invece gli indicatori relativi a 9 obiettivi: povertà (Goal 1), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11), ecosistema terrestre (Goal 15) e cooperazione internazionale (Goal 17).

Mentre per i Goal 12 (economia circolare) e 14 (ecosistemi marini) si è deciso di non calcolare il 2020, in assenza di informazioni disponibili.

Anche nel confronto con gli altri Paesi UE la situazione del nostro Paese si conferma critica, risultando al di sotto della media europea per 10 dei 16 indicatori analizzati (Goal 1, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 16 e 17), allineata per 3 (Goal 3, 13 e 15). Risulta, invece, al di sopra per 3 obiettivi (Goal 2, 7 e 12) nel 2019, ultimo anno in cui si hanno dati disponibili, escludendo quindi gli effetti della pandemia.

Le proposte

Alla luce di quanto emerso dall’analisi, l’ASviS include nel Rapporto un elenco di proposte trasversali:

• portare a compimento l’iter legislativo per l’inserimento in Costituzione del Principio di sviluppo sostenibile;
• definire con chiarezza la responsabilità della Presidenza del Consiglio nel sovraintendere all’attuazione complessiva dell’Agenda 2030 in Italia;
• aggiornare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS);
• aggiornare il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), per allinearlo agli obiettivi europei di un taglio alle emissioni per almeno il 55% entro il 2030;
• costruire un piano con una sequenza temporale definita per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e dannosi per l’ambiente;
• assumere gli impegni internazionali sul contrasto ai cambiamenti climatici e perdita di biodiversità come guida delle politiche nazionali;
• creare un Ente pubblico di ricerca per gli studi sul futuro;
• attuare rapidamente la Strategia nazionale per la parità di genere e istituire un Tavolo di confronto istituzionale permanente con la società civile sulle politiche di genere;
• garantire che il tema delle giovani generazioni abbia un’effettiva valenza nel disegno di tutte le politiche;
• riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare per dargli una prospettiva universale;
• garantire il raggiungimento della quota dello 0,7% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo da parte dell’Italia entro il 2025, e proporre che la medesima scadenza venga rispettata a livello europeo.

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