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Attrattività dei borghi – Progetto Turismo delle radici

Nell’ambito dell’Investimento “Attrattività dei borghi” – Progetto PNRR “Il turismo delle radici”, il 14 febbraio 2023 il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) ha pubblicato un bando volto a sensibilizzare le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi delle radici e a creare sui territori un’offerta turistica mirata e integrata rivolta ai viaggiatori delle radici.

L’obiettivo finale è quello di favorire la nascita di nuove figure professionali specializzate nella progettazione e promozione dei servizi relativi al turismo delle radici.

 

Il bando finanzierà fino a 20 proposte progettuali, una per ogni Regione, presentate ciascuna da un “gruppo informale” di soggetti.

 

I “gruppi informali” i cui progetti saranno ritenuti idonei e che risulteranno beneficiari del finanziamento dovranno costituirsi come Ente del Terzo Settore (art. 2 del bando).

 

I progetti

Saranno considerati ammissibili i progetti che risultino presentati da un “gruppo informale” e che sviluppino una proposta, relativa alla valorizzazione del territorio, in relazione al settore del turismo delle radici, che, in coerenza con il PNRR, costituisca espressione dei principi di rivoluzione verde, transizione ecologica, inclusione sociale, coesione, integrazione, cultura e creatività (art. 4 del bando).

Ai sensi dell’art. 3 del bando, il progetto dovrà sviluppare le seguenti linee di intervento:

  1. collaborare nell’attività di sensibilizzazione delle comunità locali al turismo delle radici e di formazione degli operatori turistici;
  2. fornire assistenza alle richieste di ricostruzione della storia familiari provenienti da coloro che sono interessati a compiere il viaggio delle radici, in collaborazione con le autorità comunali ed ecclesiastiche locali;
  3. fornire, in collaborazione con Regioni e Comuni e altri soggetti pubblici e privati attivi sui territori, i contenuti riguardanti la propria Regione, che saranno inseriti nella piattaforma digitale dedicata alla promozione dei servizi per i turisti delle radici;
  4. individuare gli itinerari di interesse dei turisti delle radici;
  5. collaborare con i musei dell’emigrazione presenti sul territorio regionale per l’organizzazione di attività quali seminari e workshop e includerli negli itinerari delle radici;
  6. effettuare la mappatura delle aziende disponibili a fornire agevolazioni per i turisti delle radici ai fini dell’attivazione del “Passaporto delle radici” italiane;
  7. effettuare la mappatura delle aziende sui territori che saranno disponibili a partecipare alle iniziative di working holidays in favore dei viaggiatori delle radici e delle attività che ciascuna intende offrire loro e fornire la necessaria assistenza a coloro che vi parteciperanno;
  8. collaborare alla realizzazione della campagna di comunicazione del progetto Turismo delle Radici, in raccordo con il Coordinatore regionale di riferimento e con l’eventuale coinvolgimento della Regione, e sotto la supervisione della DGIT del MAECI;
  9. nel quadro della promozione del 2024 “Anno delle radici italiane nel mondo”, effettuare la mappatura delle iniziative di carattere culturale e commerciale più significative presenti sui territori ed avviare i contatti con i rispettivi organizzatori, perché possano dare una particolare attenzione alle comunità italiane all’estero e, quindi, inserire le iniziative in oggetto nel calendario della manifestazione definito dalla DGIT del MAECI;
  10. nel quadro dell’istituzione della rete di Università italiane, finalizzata allo studio ed il monitoraggio del turismo delle radici, fornire i dati e le informazioni utili alla ricerca accademica e segnalare alle Università eventuali esigenze specifiche dei territori utili ad affinare un’offerta mirata di servizi per i viaggiatori delle radici.

 

Le iniziative di cui ai progetti selezionati dovranno essere completate entro il 28 febbraio 2025, fatte salve eventuali proroghe per il completamento delle attività, previamente autorizzate dalla DGIT.

 

Destinatari del bando

La domanda, con la relativa proposta progettuale, deve essere presentata da un “gruppo informale” costituito da un’aggregazione spontanea di persone fisiche (minimo 6 e massimo 15) che, alla data di presentazione della domanda, siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’ammissione ai contributi pubblici, riportati nell’Appendice 1 al bando. Almeno il 25% dei componenti dovrà possedere, alla data di presentazione della domanda, un’età compresa tra i 18 e i 36 anni (non compiuti).

Ogni gruppo informale individua al suo interno un Responsabile di progetto, che sarà il referente per il DGIT e per il Coordinatore regionale per gli adempimenti inerenti alla proposta progettuale.

In caso di approvazione del progetto, entro 65 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie, pena decadenza dal finanziamento, il gruppo informale dovrà dare formale comunicazione alla DGIT del MAECI, all’indirizzo dgit.01@cert.esteri.it, dell’avvenuta costituzione in Ente del Terzo Settore (ETS), ai sensi del d.lgs. n. 117/2017, secondo modalità, che verranno approvate dalla DGIT stessa, ove rispondenti ai seguenti requisiti.

L’ETS deve risponde alle seguenti condizioni:

  • essere improntata a criteri di democraticità, privilegiare il lavoro giovanile e favorire l’equa partecipazione di genere;
  • non avere scopo di lucro;
  • avere sede legale nel territorio della Regione prescelta per la domanda;
  • essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’ammissione ai contributi pubblici riportati nell’Appendice 1 al bando.

 

Scadenza

La domanda di finanziamento dovrà essere predisposta e presentata, a pena di esclusione, con posta elettronica certificata all’indirizzo dgit.01@cert.esteri.it entro le ore 12.00 del 22 marzo 2023.

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