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Arci e Arcigay a Padova un atto vergognoso per cancellare i diritti di famiglie, bambine e bambini

ARCI: ROMA, 20 GIUGNO 2023 – La decisione della procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita dal 2017 di bambine e bambini con due mamme, quegli atti che riconoscevano ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti degli altri, è grave e vergognosa, una conseguenza delle politiche persecutorie del governo contro le famiglie arcobaleno.

Un decreto con cui è stata cancellata la dicitura di “genitore 2” dallo stato di famiglia, nella scia della circolare inviata a metà marzo dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, con una specificità che rappresenta un orrore giuridico, ossia la retroattività, la cancellazione di atti che risalgono a sei anni fa.

Come Arci torniamo a sottolineare la pericolosità dell’indecente e minacciosa propaganda del governo su questi temi, come per il “reato universale” di gestazione per altri, portata avanti con posizioni fondamentaliste e disinformanti che condizionano il senso comune, spostando in modo fuorviante il dibattito pubblico sul concetto di “reato universale” dei genitori, invece di ragionare sull’urgenza di tutelare i “diritti universali” di bambine e bambini.

Così come accade drammaticamente a Padova. Di fronte a questa deriva autoritaria e inaccettabile restiamo fermamente convinti che la tutela dei diritti di bambine e bambini con genitori dello stesso sesso debba prescindere dalle modalità della nascita e non possa essere in alcun modo condizionata dall’orientamento sessuale dei genitori.

Quello che auspichiamo è una stagione di riforme del diritto di famiglia, fermo in Italia agli anni ‘70, che affronti anche i tanti aspetti legati ai diritti, non solo in tema di omogenitorialità, ma anche di adozioni, affidi e tutto ciò che può migliorare la vita di genitori e figli. 

Ufficio Stampa ARCI APS – 06.41609267-68 | ufficiostampa@arci.it | Valerio Bianchi – 320.0885573. | Alessandra Vacca – 347.7258965 | vacca@arci.it


ARCIGAYLa Procura di Padova impugna 33 certificati di nascita, Piazzoni (Arcigay): “il Paese si mobiliti per quelle famiglie”

Bologna, 20 giugno 2023 –  “La decisione della Procura di Padova di impugnare a posteriori, in alcuni casi dopo anni dalla trascrizione, 33 certificati di nascita, è surreale, oltre che umanamente impressionante”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “Di colpo, improvvisamente, decine di bambini e bambine vengono privati del diritto a essere protetti, cresciuti e tutelati dai propri genitori. Un atto inedito, che usa la crudeltà come elemento spettacolare, la brandisce al popolo come i gladiatori nell’arena. E nell’arena getta i bambini e le bambine. Non possiamo pensare che sia un caso il fatto che dopo anni di silenzio soltanto ora la Procura di Padova decida di impugnare le trascrizioni dei certificati di nascita di questi bambini.  L’Italia resta l’unico Paese dell’ Europa occidentale a non voler applicare il principio di salvaguardia dell’interesse dei minori pur di prevaricare chi ha opinioni e modelli diversi. È ora che l’intero Paese si mobiliti a sostegno di queste famiglie e a tutela di quei minori: nei nostri Pride riverseremo tutta la nostra rabbia.  Perché occorre riconoscere le nuove forme familiari con una revisione strutturale della legge sulle adozioni e della normativa sulle trascrizioni dei certificati di nascita esteri e prevendo il riconoscimento diretto alla nascita dei figli e delle figlie  indipendentemente dal sesso dei genitori.”, conclude.

 
Ufficio stampa Arcigay   – Vincenzo Branà  (338.1350946)
 

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