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Il 23 e 24 settembre tornano le Giornate Europee del Patrimonio (GEP)

Sabato 23 e domenica 24 settembre tornano le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, un’azione congiunta del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea.

Ogni anno vengono organizzati migliaia di eventi per contribuire a far conoscere il patrimonio comune dell’Europa e la continua necessità di tutelarlo, nonché di creare esperienze di condivisione del patrimonio culturale, promuovere l’inclusione e favorire la creatività e l’immaginazione.

Il tema italiano delle GEP 2023 “Patrimonio InVita” riprende e lo slogan europeo “Living Heritage”, scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti alla manifestazione, e invita a riflettere sul patrimonio culturale immateriale inteso come sinonimo di patrimonio “vivo”.

valori culturali, le tradizioni, le pratiche e i modi di vivere, le varie forme di conoscenza ereditate dalle generazioni passate e ancora oggi utilizzate per comprendere il presente e per modellare il futuro, saranno gli elementi centrali sui quali costruire la narrazione degli eventi delle Giornate.

Il tema intende tracciare connessioni tra riconoscere, salvaguardare e promuovere i beni del patrimonio culturale immateriale allo scopo di condividerli e trasmetterli alle generazioni future. Nell’ambito delle loro peculiarità storico-artistiche gli istituti potranno, per esempio, proporre approfondimenti basati sui contenuti delle collezioni e delle opere connettendoli alla trasmissione di pratiche, saperi e tradizioni e sulle nuove forme di trasmissioni immateriali come quella digitale; organizzare laboratori e incontri incentrati su lavorazioni artigianali, danze e musiche, cercando di rappresentare anche le componenti apportate da tutte le comunità presenti a livello locale.

Oggi, mentre il mondo cambia e i nostri metodi di comunicazione si trasformano in linea con la modernizzazione delle nostre società, il Patrimonio Vivente continua ad assumere nuovi significati. La creatività è sempre più indirizzata verso i canali digitali. Si tratta di un processo vivente e le persone continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella creazione e nel trasmettere il patrimonio culturale immateriale.

Entro il 2050 si prevede che il 66% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, con tre milioni di persone che si trasferiranno nelle città ogni settimana. Ci troviamo quindi di fronte a nuove sfide. C’è una tendenza alla creazione di una monocultura standardizzata in molte comunità del mondo, mentre le conoscenze e le pratiche tradizionali svaniscono, e il consumismo prende il sopravvento. Quasi tre quarti della popolazione europea viveva in un’area urbana nel 2015, e si prevede che questo tasso salga a poco più dell’80% entro il 2050.

Alla luce di un ritmo di cambiamento così rapido, trovare un equilibrio e un senso di appartenenza diventa piuttosto difficile e ci spinge a rivedere e a mettere in discussione la relazione tra la nostra vita quotidiana e il patrimonio vivente.

In quanto forma di espressione umana, il patrimonio vivente riguarda le storie di persone e luoghi nel corso del tempo, trasmettendo uno spaccato della storia e della cultura di un popolo, con le sue caratteristiche peculiari, da una generazione all’altra.

La necessità di riconoscere il patrimonio è molto legata alla dignità umana e a un senso di orgoglio, svolgendo un ruolo costante nella trasmissione delle conoscenze tradizionali all’interno delle comunità.

Per rispondere alla richiesta di riconoscimento e protezione delle comunità, è necessario creare uno spazio sicuro per tutti gli abitanti.

 

 

 

 

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