Il nuovo patto sui migranti approvato dal Parlamento Europeo è peggiorativo delle misure che lo hanno preceduto, perché rappresenta la pagina più oscura sul tema dell’accoglienza e della solidarietà a chi fugge dalle guerre, dalle violenze e dalla fame. Purtroppo ha visto l’approvazione grazie ad un sostegno trasversale agli schieramenti politici, dalle forze più sovraniste a quelle progressiste, anche se fortunatamente con alcune eccezioni anche italiane. Ci auguriamo che un confronto interno a seguito di questo voto aiuti i partiti a fare chiarezza nei programmi degli schieramenti europei nella campagna elettorale alle porte.

Creazione di appositi centri di identificazione alle frontiere, raccolta delle impronte anche per i minori con più di 6 anni, centri di permanenza speciali per chi proviene da Paesi con percentuali di richieste di asilo accolte non superiori al 20%: la Rete AOI definisce queste misure restrittive in quanto descrivono un’Europa sempre più convinta che la sicurezza coincide con la chiusura dei suoi confini. Nel rifiuto di affrontare, quindi, le complessità di un mondo dove la guerra torna ad essere la risoluzione di tutto. Il sistema di asilo ne esce gravemente indebolito, con una grave contrazione dei diritti fondamentali dei migranti.

L’accoglienza viene di fatto mercificata, addirittura attribuendo un valore economico di 20mila euro per la vita di ciascun migrante non ricollocato in caso di distribuzione obbligatoria.

Peraltro, la pressione sui Paesi di primo approdo, tra cui l’Italia, resta sostanzialmente intatta, a testimonianza del fatto che il Regolamento di Dublino è tutt’altro che superato. Il Governo italiano, quindi, non porta a casa la solidarietà dell’Europa tanto ricercata.

Mentre a Lampedusa si raccoglievano altre 9 persone, tra cui una bambina, morte nell’ennesimo naufragio, il Parlamento europeo celebrava un compromesso al ribasso che mortifica in maniera grave la solidarietà e mina alle fondamenta il diritto di asilo. Servono soluzioni che affrontino strutturalmente il fenomeno delle migrazioni. Dalle istituzioni europee, nate da principi di solidarietà, devono arrivare politiche di accoglienza che rispettino la dignità umana e i diritti fondamentali e canali di accesso sicuri e legali. Altrimenti la terribile conta dei morti nel Mediterraneo continuerà inesorabilmente ad aumentare” dichiara Giovanni Lattanzi, dell’esecutivo della Rete AOI.

I padri costituenti italiani sembra avessero previsto queste misure disumane, mettendo nero su bianco la priorità della difesa e tutela del diritto di coloro che richiedono protezione internazionale: il Parlamento e le organizzazioni impegnate nell’accoglienza e nella solidarietà internazionale in Italia devono difendere e valorizzare questo assunto della nostra Costituzione da chi vuole metterlo in discussione con lo strumento legislativo. Il Patto europeo appena approvato sancisce, in maniera del tutto lesiva dei principi umanitari, che il concetto di primo approdo e la solidarietà tra gli Stati membri può essere superata attraverso una quantificazione economica del valore della vita della persona e l’aumento di limitazione della sua libertà. Le fughe legittime per la sopravvivenza continueranno e il numero delle morti in mare aumenterà inesorabilmente, perché non si sono volute attivare politiche volte a favorire la migrazione regolare. E’ inaccettabile esporre i più vulnerabili, come donne e bambini, rischiando la detenzione ingiustificata alle frontiere dell’UE.

Le organizzazioni di AOI impegnate nell’accoglienza, nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo, nella solidarietà e cooperazione internazionale, nell’esprimersi contro questo provvedimento, continueranno e rafforzeranno il loro operato umanitario, per lo sviluppo sostenibile e la giustizia nel Pianeta, per i diritti, contro le guerre e promozione di programmi per la migrazione regolare e un’inclusione vera.” Conclude Lattanzi.