#Associati

Mentre il Paese si ferma per l’estate, i lavoratori continuano a morire: l’appello dell’ANMIL

 

Napoli, 25 luglio 2025 – Tre operai hanno perso la vita questa mattina a Napoli, mentre eseguivano lavori di ristrutturazione su un edificio di otto piani nel quartiere Vomero. Secondo le prime ricostruzioni, le vittime – tre uomini italiani, tutti cinquantenni – sono precipitate a causa del cedimento dell’impalcatura.
“Che al commiato e alle formule, ormai stereotipate, di indignazione seguano atti concreti” dichiara il Presidente Nazionale dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) Antonio Di Bella.
“La cronaca quotidiana dimostra chiaramente che le misure finora adottate non stanno dando risultati concreti: lo confermano gli ultimi dati INAIL, che indicano un aumento del 4,6% delle denunce di infortuni mortali nei primi cinque mesi del 2025, con 386 vittime, e un incremento del 9% delle denunce di malattie professionali, che hanno superato le 42.000 unità”.


“Per porre fine allo sterminio dei nostri lavoratori siano messe immediatamente in campo forze di controllo massive. Ci sembra chiaro che quello che viviamo sia uno stato d’emergenza”, continua Di Bella.

“Anche oggi morti inaccettabili nella nostra Regione e un altro lavoratore schiacciato dal muletto nel bresciano” asserisce Patrizia Sannino, Presidente ANMIL della Campania.

“Non c’è più spazio per spiegazioni o giustificazioni: la forza lavoro di questo Paese continua a pagare un prezzo altissimo. È necessario agire subito, anche istituendo una Procura Nazionale del Lavoro, in grado di coordinare efficacemente le indagini sui reati legati alla sicurezza nei luoghi di lavoro, assicurando una giustizia rapida ed equa, senza rifugiarsi nei discarichi legati alle pause e chiusure estive che, di certo, non riguardano i nostri operai che ogni giorno continuano a lavorare nonostante le temperature insostenibili e, di lavoro, continuano a morire”.
“In Campania, nei primi cinque mesi del 2025, si sono registrate 34 denunce di infortuni mortali sul lavoro, 13 nella sola città di Napoli”, aggiunge Giovanni Mondini, Presidente ANMIL Napoli. “A livello regionale si registra anche un aumento dell’1,6% delle denunce per malattie professionali. Anche se quest’ultimo dato è sicuramente attribuibile ad una maggiore consapevolezza della popolazione, non è più tollerabile fare riferimento a ‘lievi miglioramenti’ nella cornice di un fenomeno ingiustificabile e criminoso qual è la mancanza di tutela e sicurezza dei nostri lavoratori”.
“Non dimentichiamo neanche per un istante che la totalità del fenomeno infortunistico sfugge quotidianamente alla nostra attenzione, tra infortuni legati al sommerso e malattie professionali non certificate o ancora latenti negli organismi dei lavoratori” continua Mondini, che conclude: “Bisogna smetterla di sopperire sotto la retorica del ‘mai più’ e agire all’istante. Per ogni ‘mai più’ dichiarato mediaticamente intere famiglie ed esistenze vengono distrutte. Ci stringiamo ai familiari delle vittime, ma ribadiamo con forza che è giunto il momento di ricomporre le macerie della nostra Costituzione, a partire dal rispetto della dignità e dalla tutela della sicurezza sul lavoro.”

Dati_Campania-Italia_GenMag2025

Collaborazioni

acri
anci
caritas
finanza sostenibile
fondazione triulza
istat
minstero del lavoro
Next
Social economy
welforum

Media partnership

Vita
Dire
redattore sociale
buone notizie