11ª Assemblea generale di ANCeSCAO: i Centri sociali diventano Centri di Comunità intergenerazionali e inclusivi

Dal 21 al 23 ottobre, all’Hotel Club Dante di Cervia, oltre 700 delegati provenienti da tutta Italia si sono riuniti per l’undicesima Assemblea generale di ANCeSCAO, tre giornate dedicate al confronto, alla progettazione e al rinnovamento.

Nel corso dei lavori è stato presentato il bilancio di mandato 2022–2025, che racconta le esperienze più significative nate nei territori, e il documento programmatico 2025–2028, approvato all’unanimità, che segna una svolta importante: i Centri Sociali diventano Centri di Comunità, luoghi aperti e co-progettati insieme a cittadini, enti locali, volontari e associazioni.

Si è insediato inoltre il nuovo Consiglio Nazionale, che, insieme agli organi statutari, sceglierà il prossimo 20 novembre la nuova presidenza di ANCeSCAO per il triennio 2025–2028.

Il documento programmatico, presentato dal consigliere nazionale Luigi Dovesi, si fonda su sei direttrici:

• trasformare i Centri Sociali in Centri di Comunità inclusivi e intergenerazionali;
• favorire il protagonismo giovanile anche nei ruoli decisionali;
• valorizzare la leadership femminile nel volontariato;
• rafforzare la presenza nel Mezzogiorno e nelle aree fragili con progetti su misura;
• potenziare le strutture territoriali con formazione, strumenti digitali e reti di scambio;
• rilanciare il valore multifunzionale degli orti sociali, come spazi di cura, sostenibilità e relazione.

Tra i momenti centrali dell’Assemblea, la tavola rotonda “Nuove povertà e nuove emergenze”, moderata da Patrizio Roversi, con gli interventi di Elena Mazzoni (Assessora Regione Emilia-Romagna), Dario Paoletti (AGE Platform Europe), Andrea Volterrani (Università di Tor Vergata) e Luigi Dovesi (Consigliere nazionale ANCeSCAO).

Il dibattito ha messo in luce il ruolo fondamentale del Terzo settore nel costruire comunità più eque, digitali e inclusive, offrendo uno sguardo comparato anche sui modelli europei.