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FTS Veneto – presentato il Manifesto con le priorità per una nuova agenda sociale

Si è svolto pochi giorni fa l’incontro tra il Forum del Terzo Settore Veneto e il candidato alla Presidenza della Regione, Giovanni Manildo, nell’ambito del ciclo di confronti avviato con tutti i candidati alla guida della Regione.  Un’occasione per presentare in modo unitario le priorità e le istanze del vasto mondo del terzo settore e del volontariato veneto, oggi chiamato a rispondere a sfide strutturali che attraversano le comunità: denatalità, invecchiamento, transizione digitale e nuove forme di povertà.

Nel corso dell’incontro la Portavoce Tiziana Boggian, insieme ai dirigenti delle reti aderenti, ha presentato il Manifesto del Terzo Settore Veneto, risultato di un anno di lavoro delle Consulte, frutto di una visione trasversale e intersettoriale radicata nella tradizione partecipativa del territorio. Il Manifesto si propone come una piattaforma di proposte per rafforzare la coesione sociale di fronte a sfide come denatalità, invecchiamento, casa, lavoro, nuove povertà e transizione digitale.

Sul tema della casa è stata evidenziata una criticità trasversale che colpisce sia le persone fragili sia chi rischia di scivolare nella vulnerabilità, con effetti diretti sul mercato del lavoro. Altro nodo urgente è quello dell’inclusione lavorativa delle persone svantaggiate e la cronica difficoltà nel reperire personale qualificato nei lavori di cura.

Tra le proposte illustrate, anche la disponibilità del Forum a presentare una bozza di legge regionale sul Terzo Settore, che ne rafforzi ruolo e radicamento e promuova una programmazione realmente condivisa con la Regione.

Il Forum, che rappresenta 32 reti regionali, oltre settemila organizzazioni, più di 50.000 volontari, altrettanti lavoratori e un milione di soci, ha ribadito il ruolo strategico del Terzo settore come attore politico, chiedendo un impegno chiaro verso un modello di welfare comunitario considerato un investimento e non un costo.

È stato inoltre riconosciuto il valore della co-programmazione e co-progettazione, definite non semplici tecniche di governance, ma un vero cambio di paradigma che permette di mettere a sistema competenze diffuse e di superare gli steccati burocratici, rimettendo le persone al centro delle politiche pubbliche.

Il percorso di confronto e ascolto proseguirà nei prossimi giorni con l’incontro con gli altri candidati.

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