#Coronavirus #Salute #Notizie

“Coronavirus: aiutiamo gli anziani e le persone con disabilità rafforzando nelle RSA e RSD le nostre specifiche competenze”

Comunicato stampa delle ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SOCIO SANITARIE LOMBARDE

Interviene il settore sociosanitario lombardo: le nostre strutture sono comunità assistenziali, non ospedali e soprattutto non siamo terapie intensive. Per proteggere i più fragili dal Covid serve l’aiuto di tutti.
Noi, migliaia di enti che sono parte del Sistema Sanitario Regionale, stiamo facendo la nostra parte, e lo abbiamo fatto fin dall’inizio da soli.

Milano, 16 aprile 2020 –  “In Lombardia abbiamo un grande problema, e solo tutti insieme potremo uscirne. Noi strutture sociosanitarie lombarde, raccogliamo migliaia di enti, siamo a tutti gli effetti parte attiva del welfare lombardo e del Servizio Sanitario Regionale, e contribuiamo a tutelare il diritto costituzionale alla salute.
A fronte dell’epidemia di Covid 19, continuiamo come sempre a fare la nostra parte, e anche qualcosa in più. Siamo pronti a dare aiuto, ma abbiamo anche bisogno di aiuto”.
Così intervengono AGESPI – ANASTE – ARLEA – ANFFAS – ACI Welfare – UNEBA.

SIAMO COMUNITÀ ASSISTENZIALI CHE ACCOLGONO PERSONE FRAGILI E S’IMPEGNANO PER LA LORO QUALITA’ DELLA VITA
Ma il contributo che gli enti sociosanitari possono offrire, la parte che possono svolgere, è quello coerente con la loro natura e la loro missione: comunità assistenziali e non terapie intensive.
“Gli anziani e le persone con disabilità che ospitiamo sono persone fragili, spesso malati di più patologie croniche. Il nostro lavoro è garantire loro qualità della vita a 360 gradi: nelle nostre strutture elaboriamo progetti educativi personalizzati, oltre a garantire assistenza sanitaria generalista 24h/7gg”.
Gestire in piena sicurezza e consapevolezza un malato di Covid-19 in gravi condizioni va al di là delle nostre competenze e, spesso, anche delle nostre possibilità pratiche.
PORTARE ALCUNE COMPETENZE DELL’OSPEDALE IN RSA E IN RSD
“Per il bene degli anziani e delle persone con disabilità, chiediamo che le ATS lombarde identifichino medici specialisti, virologi e infettivologi che vengano in struttura in modo da offrire un servizio di supporto agli operatori delle RSA, delle RSD e delle altre strutture sociosanitarie.
La priorità è sicuramente prendersi cura di anziani e persone con disabilità nelle strutture sociosanitarie che hanno contratto il virus o ne manifestano i sintomi leggeri. Se il sistema sanitario non è nella possibilità di ricoverare tutte queste persone nelle strutture ospedaliere, bisogna spostare alcune competenze ospedaliere nelle RSA e nelle RSD.
“Se le circostanze straordinarie in cui stiamo operando – concludono i Presidenti – determinano che strutture sociosanitarie come le RSA per anziani e le RSD per persone con disabilità, entro i limiti dell’appropriatezza del setting, si trovino a svolgere funzioni tipicamente sanitarie, è necessario che si rafforzi in tali strutture l’apporto di personale sanitario specialistico.
Per tutto il resto, proseguiamo nel nostro costante sforzo di proteggere, tutelare e, quando possibile, riconquistare la salute di tutte le donne e gli uomini che in Lombardia si rivolgono a noi. A partire dai più fragili, verso i quali abbiamo una responsabilità morale a cui nessuno di noi intende sottrarsi.”

Collaborazioni

acri
anci
caritas
finanza sostenibile
fondazione triulza
istat
minstero del lavoro
Next
Social economy
welforum

Media partnership

Vita
Dire
redattore sociale
buone notizie