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Adeguamento statuti terzo settore, tre vademecum per non sbagliare

Articolo da: www.cantiereterzosettore.it
Il registro unico nazionale dovrà essere operativo ad aprile 2021: inizia così il conto alla rovescia per le modifiche statutarie per migliaia di realtà non profit. Ecco tre strumenti utili per orientarsi rivolti ad associazioni enti del terzo settore, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.

Se finora l’adeguamento degli statuti per gli enti non profit che vogliano diventare enti del Terzo settore non sembrava così urgente, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che istituisce il Registro unico nazionale del Terzo settore inizia a diventare una scadenza concreta.

Molte organizzazioni di volontariato (Odv), associazioni di promozione sociale (Aps) e Onlus iscritte nei rispettivi registri si sono attivate in questi mesi per approfittare della finestra temporale aperta fino al 31 ottobre 2020, termine di certo non tassativo ma che si riferisce soltanto alla possibilità per tali enti di modificare lo statuto utilizzando le procedure e le maggioranze dell’assemblea ordinaria. Per tutti gli enti non profit quindi, comprese le Odv, le Aps e le Onlus, sarà quindi possibile modificare lo statuto secondo le indicazioni previste dal Codice del Terzo settore anche dopo la fine di ottobre 2020, con le maggioranze previste dall’assemblea straordinaria (la quale prevede solitamente quorum costitutivi aggravati rispetto a quella ordinaria).

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre 2020 il decreto 15 settembre 2020  che istituisce il Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), il quale dovrebbe essere operativo ad aprile 2021. In particolare nei prossimi mesi le Odv e le Aps che non lo avessero già fatto dovranno solo (visto il procedimento di trasmigrazione automatica previsto dal Codice) completare il procedimento di modifica dello statuto per adeguarsi alla Riforma del Terzo settore e inviarlo agli uffici regionali che gestiscono i registri Odv e Aps.

Tutte le altre realtà non profit non in possesso delle qualifiche di Odv, Aps ed Onlus che vogliano diventare enti del Terzo settore (Ets), devono anch’essi adeguare il proprio statuto secondo le indicazioni previste nel Codice del Terzo settore: è possibile farlo in qualsiasi momento. Una volta che sarà operativo il registro, potranno presentare domanda di iscrizione.

Nelle associazioni lo statuto deve essere modificato dall’assemblea, nelle fondazioni dal consiglio di amministrazione, secondo i quorum stabili nello statuto stesso. Nel caso in cui non ci siano indicazioni specifiche in statuto, nelle associazioni la modifica deve essere approvata alla presenza di almeno tre quarti dei soci e il voto deve passare a maggioranza.

 

I passaggi concreti per la modifica dello statuto di un’associazione sono:

  1. Modificare lo statuto inserendo in esso tutte le previsioni richieste dal codice del Terzo settore (si consiglia di farsi seguire da enti o professionisti esperti in tema);
  2. Approvare le modifiche da parte del consiglio direttivo;
  3. Convocare un’assemblea (di solito straordinaria) che dovrà deliberare sulla proposta di modifica, secondo le maggioranze previste dallo statuto sociale attualmente valido;
  4. Registrare lo statuto all’Agenzia delle Entrate;
  5. Inviarlo al registro Odv o Aps o Onlus.

Per andare incontro alle esigenze di tanti enti, abbiamo realizzato tre strumenti utili a orientarsi:

Le modifiche allo statuto – Associazioni Enti del Terzo settore – a cura del Cantiere terzo settore
Le modifiche allo statuto – Organizzazioni di Volontariato – a cura del Cantiere terzo settore
Le modifiche allo statuto – Associazioni di Promozione Sociale – a cura del Cantiere terzo settore

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