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Approvato in Senato l’emendamento “salva-circoli”: la soddisfazione del Terzo settore

L’emendamento, approvato all’unanimità dalla commissione Affari costituzionali del Senato, permetterà ai circoli  ricreativi e culturali di riprendere la somministrazione di alimenti e bevande, con le norme applicate per le attività degli esercizi privati. Un provvedimento per il quale il Forum Terzo Settore con Acli e Arci si era speso fortemente (vedi anche qui: https://www.forumterzosettore.it/2021/01/14/bar-aperti-e-circoli-chiusi-una-discriminazione-irragionevole-e-che-non-aiuta-il-paese/).
 Ora la Camera dovrà approvare in via definitiva il Decreto entro metà marzo.  

“Il Senato ha approvato il ddl n. 2066, conversione in legge del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, inserendo tra le modifiche l’emendamento proposto dalle Acli insieme ad Arci e Forum del Terzo settore (ripreso da due emendamenti identici a firma dei senatori De Petris, Errani, Grasso, Laforgia, Nugnes, Ruotolo l’uno e della senatrice Valeri l’altro). – spiegano le Acli – Per avere il parere favorevole, rispetto al nostro testo, è stata riformulata, in particolare, un’aggiunta finale che sottolinea di fatto come il consentire la continuità dell’attività di somministrazione alle disposizioni previste per analoghi esercizi commerciali non significhi poter riprendere il resto delle attività, insieme al rimarcare l’obbligo di evitare assembramenti”

“Ora – proseguono le Acli – attendiamo nei prossimi giorni l’approvazione della Camera e guardiamo al Governo ribadendo la nostra richiesta che l’imminente approvazione del Decreto Sostegno (ex Ristori 5) preveda sia l’aumento del Fondo straordinario per il Terzo settore, portandolo da 70 a 300 milioni, sia la proroga della scadenza per l’accesso ai prestiti garantiti anche per il Terzo settore non commerciale, così come avvenuto per i soli soggetti commerciali nella “distratta” conversione in legge del decreto Milleproroghe.

Certamente una buona notizia. Un primo passo nella direzione giusta per l’associazionismo di promozione culturale e sociale, uno dei settori più colpiti, e dimenticati, dalla crisi legata alla pandemia”. E’ il commento di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci. “E’ un provvedimento – prosegue – più volte da noi sollecitato, che arriva dopo mesi di battaglie e di mobilitazione dei nostri circoli in tutta Italia, per metter fine ad una incomprensibile e ingiusta discriminazione che ha fortemente penalizzato il mondo dell’associazionismo. Si tratta però di un provvedimento non risolutivo per superare la drammatica crisi dei circoli, con le sedi chiuse da mesi, le attività sospese, gli affitti e le utenze da pagare e ancora in attesa dei fondi previsti dal decreto Ristori bis, a cui si è aggiunta la fine della possibilità dell’accesso al credito del Fondo di garanzia. Una crisi senza precedenti che mette a rischio la sopravvivenza stessa di migliaia di esperienze associative“.

“Crediamo nel nostro ruolo di utilità sociale – conclude Chiavacci – e per questo, anche dopo questo importante risultato, torniamo a chiedere al Governo e al Parlamento misure adeguate per sostenere e valorizzare un patrimonio importante, quello dell’associazionismo di promozione culturale e sociale”. 

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