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Presentazione del 1° Terzjus Report 2021 “Riforma in Movimento”

Nel Terzjus Report 2021  “Riforma in movimento”, – realizzato con il supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione Unipolis e dell’Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte, con il contributo di Cattolica Assicurazioni per la pubblicazione a cura dell’Editoriale Scientifica di Napoli – si legge che “il Rapporto, che si compone di cinque sezioni e racchiude i contributi di accademici, esperti e professionisti del settore, rappresenta sia un utile strumento per analizzare, anche in chiave propositiva, l’evoluzione della legislazione sia un “manuale d’istruzioni” per informare, guidare e supportare tutte le organizzazioni a navigare il nuovo diritto del Terzo settore.”

Il 2 luglio  alle ore 11, la presentazione del Report, in diretta dalla Sala Capitolare del Senato della Repubblica, con i saluti istituzionali della sua Vicepresidente, Sen. Anna Rossomando e con un interessante talk show/dibattito sul Terzo Settore che verrà con la partecipazione di Stefano Arduini, Direttore di Vita e Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum del Terzo Settore; Elisabetta Soglio, Responsabile di Corriere Buone Notizie e Stefania Mancini, Presidente di Assifero; Gabriele Sepio, Segretario Generale di Terzius e Giuliano Amato, Vicepresidente della Corte Costituzionale, con Maria Carla De Cesari,  Caporedattore “Norme e tributi” de Il Sole24 ore. L’ultimo focus del dibattito si concentrerà sui cambi di passo necessari, con lo sguardo al futuro, grazie all’intervento del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, il Presidente di Terzjus, Luigi Bobba e con Massimo Calvi, Caporedattore di Avvenire.

Porterà un suo contributo anche il Commissario Europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, Nicolas Schmit. “L’economia sociale – afferma il Commissario Schmit – può svolgere un ruolo chiave nello sforzo della ricostruzione delle nostre economie e società post pandemia che ci trova tutti impegnati a livello nazionale e europeo. Pertanto, il Rapporto di  Terzjus è particolarmente pertinente in quanto coglie le attuali sfide delle organizzazioni dell’economia sociale.”

Qui i materiali: 

L’impatto della Riforma sugli enti non profit” . Il Report contiene l’analisi dei dati raccolti con l’indagine nazionale Riforma in Movimento. Raccoglie la voce di oltre 1600 enti che hanno condiviso le loro esperienze e il loro vissuto con la Riforma.)  Come hanno affrontato questo cambiamento? Come si sono preparati? Quali sono i dubbi, le preoccupazioni e le necessità? Viene vissuta come un’opportunità o come una sfida?

 

Riforma del Terzo settore ed ETS: l’87% vuole iscriversi al Registro Unico Nazionale. 1 ente su 2 ha già adeguato lo statuto, solo 1 ente su 6 la conosce bene e ne percepisce gli effettivi vantaggi. L’86% giudica l’iter ingiustificatamente lungo e si attende un’accelerazione nell’applicazione. Solo il 25% degli enti conosce le modifiche più importanti del 5 per mille, e l’obbligo di bilancio sociale preoccupa anche chi non è tenuto a farlo. La riforma viene apprezzata per aver introdotto un corpus unitario di norme, ma è ancora poco conosciuta per gli aspetti promozionali

 

https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/risultati/

 

COMUNICATO STAMPA

 

Milano, 6 luglio 2021 – Sono questi i principali risultati della survey digitale promossa da Terzjus e Italia non profit presentati oggi in forma estesa e liberamente scaricabili. Attraverso la voce delle principali reti associative, cooperative e di volontariato, si è cercato di capire quale percezione hanno della riforma queste organizzazioni e che impatto ha avuto sulla loro struttura e sul loro vissuto quotidiano.

1671 organizzazioni partecipanti, 2 mesi di indagine, 24 partner coinvolti. Sono ora disponibili per il download gratuito (https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/risultati/) i risultati dell’Indagine “Riforma in Movimento” inseriti e commentati nel Primo Terzjus Report, presentato il 2 luglio alla sala Capitolare del Senato.

A oltre tre anni dall’avvio della Riforma del Terzo Settore, Terzjus e Italia non profit hanno domandato agli enti quali difficoltà hanno incontrato con la Riforma, le innovazioni riscontrate, in che modo si sono informati, cosa hanno già applicato dei cambiamenti previsti e quali suggerimenti hanno per i policy makers. Il risultato è un dossier di grande interesse dove i veri protagonisti della Riforma hanno condiviso la loro esperienza concreta rispetto a questo grande cambiamento che incide su molti ambiti di vita del Paese: dal rapporto tra enti e Pubblica Amministrazione ai legami con i donatori; dal regime fiscale per le attività senza fine di lucro fino allo sviluppo del Servizio civile universale e agli impatti dei servizi sui territori.

Cosa pensano gli enti della Riforma e come hanno vissuto questo cambiamento? Considerando l’iter legislativo la maggioranza dei rispondenti è concorde nel giudicarlo come eccessivamente lungo (86%). Questo ritardo è dovuto per il 33,1% ai troppi decreti attuativi, per il 24,5% alla struttura stessa della riforma, per il 19,6% ad una lentezza del Parlamento. Positiva l’opinione sul Registro Unico Nazionale del Terzo Settore che viene considerato uno strumento di apertura verso l’esterno da più della metà degli intervistati (56,7%). Nonostante il Registro sarà in grado di rendere accessibili a tutti i dati essenziali degli enti, 1 organizzazione su 3 segnala di non essere a conoscenza di questa opportunità. Tra le maggiori novità introdotte dalla Riforma vi è la possibilità di svolgere, da parte degli enti, attività commerciali diverse da quelle di interesse generale. La novità viene percepita da quasi il 60% dei rispondenti, mentre il 22,2% non ne è a conoscenza e il 18% risponde “non saprei”. Singolarmente, per quanto riguarda il 5×1000: soltanto 1 ente su 4 è a conoscenza delle novità principali che riguardano una delle fonti di entrata di rilievo per una parte degli enti non profit; e, soltanto il 57% è consapevole delle nuove agevolazioni fiscali previste per le donazioni. Di questi solo il 36,6% le ha comunicate ai donatori. Di particolare rilevanza il dato per cui l’87% degli enti dichiara di voler iscriversi al RUNTS. Considerando il tema dell’adeguamento dello Statuto, 1 ente su 2 ha colto questa occasione per riscrivere le regole fondamentali della propria organizzazione, in modo da essere pronto ad affrontare meglio le sfide future. Rispetto ai nuovi schemi di bilancio, non si registrano particolari difficoltà nell’adottarli e comunque si è cominciato ad esaminarli. Il bilancio sociale viene vissuto come un obbligo dalla maggioranza delle organizzazioni che hanno partecipato all’indagine e il 48% dichiara di essere toccata da questo adempimento, anche se, per legge, l’obbligo è previsto solo per le organizzazioni con entrate superiori al milione di euro. Una lettura interessante di come gli enti vivono la Riforma viene data paragonando le risposte ricevute dagli enti considerando le loro dimensioni. Le organizzazioni di medie dimensioni (entrate tra i 30.001 Euro e 500.000 Euro) e grandi dimensioni (entrate uguali o superiori a 500.001 Euro) appaiono più consapevoli rispetto alle opportunità previste dalla Riforma. In particolare, quelle di medie dimensioni sono anche quelle che sembrano aver colto maggiormente l’occasione dell’adeguamento dello Statuto per rivedere nel complesso le regole che guidano la loro organizzazione, e sono anche quelle più pronte a redigere il bilancio secondo i nuovi schemi. Quelle di dimensioni piccole (con entrate inferiori o uguali a 30.000 Euro) appaiono ben informate rispetto agli adempimenti.

“Gli enti del Terzo Settore stanno dando grandi segnali alle istituzioni: la volontà di aderire al Registro Unico ci dice molto rispetto alla necessità di accessibilità e desiderio di aprirsi al mondo esterno, la confusione rispetto agli adempimenti da compiere è un segnale del percorso travagliato della Riforma, la grande partecipazione a questa ricerca e gli stimoli che gli enti hanno dato alle istituzioni riassumono la spinta che il Settore ha di essere parte attiva di questo cambiamento” – dichiara Giulia Frangione, CEO e Amministratore Unico di Italia non profit. “Il coinvolgimento di chi si occupa dei bisogni sociali, di chi lavora sui servizi, di chi disegna le risposte alle nuove necessità è fondamentale per strutturare politiche e nuove forme di sostegno alle organizzazioni. Per questo, la restituzione dei dati è resa disponibile gratuitamente. Sono indicazioni utili non solo per i policy makers ma per tutte le realtà filantropiche (fondazioni e aziende) che con il Settore collaborano e che ne supportano lo sviluppo”

“La survey digitale “Riforma in Movimento” – dichiara Luigi Bobba, presidente di Terzjus – è stata la prima occasione per dare la parola ai destinatari della Riforma del Terzo Settore, ovvero tutte quelle organizzazioni che, iscrivendosi al Registro assumeranno l’acronimo ETS: enti del Terzo settore. Attraverso le loro parole, si evidenziano luci e ombre della riforma. Molti hanno percepito la novità rilevante nell’avere finalmente un corpus unitario di norme che regola questo mondo alquanto variegato. Ma altrettanti sottolineano la lentezza con cui si è proceduto nella attuazione della riforma stessa.” Colpisce – continua Bobba – che la riforma sia conosciuta più per gli aspetti regolamentari e gli adempimenti, che per le norme promozionali e le opportunità che offre. Dato che si spiega anche per il fatto che diverse norme di attuazione non sono ancora state emanate. A questo scopo” – conclude Bobba – “abbiamo consegnato al Ministro del Lavoro Andrea Orlando un decalogo (10 azioni per non sprecare una buona riforma) che vuole essere uno stimolo affinché le istituzioni preposte accelerino il passo e mettano in campo azioni informative e promozionali rivolte in particolare alle organizzazioni di piccole dimensioni. In sintesi, la ricerca ci dice che gli enti, per più dell’80%, guardano positivamente alla riforma, ma si aspettano un’azione delle istituzioni più incisiva e chiedono altresì un monitoraggio costante della stessa. È proprio quello che Terzjus si è proposto di fare.”

Il campione della ricerca

All’indagine hanno partecipato 1671 persone che a diverso titolo rappresentano le organizzazioni del Terzo Settore. La survey si è conclusa con 1161 questionari completi e adeguati ai fini dell’analisi. Le tre tipologie di enti più presenti sono le APS, le ODV e le associazioni Onlus, che rappresentano più dei ⅔ dei rispondenti. Il settore di attività prevalente è quello dei servizi alla persona e ricreativo culturale e educazione, istruzione e formazione. Interessante è rilevare che il campione risulta in linea con quello del Censimento ISTAT delle Istituzioni non profit: sia per quanto riguarda i profili giuridici (la stragrande maggioranza di Associazioni riconosciute e non riconosciute), sia rispetto alla distribuzione geografica (leggermente spostata sul Nord Ovest).

Ufficio Stampa Italia non profit

Edoardo Caprino – e.caprino@bovindo.it – 3395933457

Giulia Fabbri – g.fabbri@bovindo.it – 345 615616

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