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Il volontariato sta cambiando: ascoltiamo i giovani per costruirne il futuro

Una riflessione del coordinatore della Consulta Volontariato del Forum Terzo Settore, Franco Bagnarol, all’indomani della Giornata Internazionale del Volontariato

 

Come ogni anno il 5 dicembre, Giornata Internazionale del Volontariato, è stato celebrato in tutta Italia con migliaia di iniziative tra cui quella, di respiro nazionale, promossa dal Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas Italiana. Il nome scelto per questa 37esima edizione non è casuale: “Diamo voce alla solidarietà”, con un doppio appuntamento che ha visto coinvolte anche le piazze di Bergamo e Cosenza, ha voluto mettere in risalto la volontà degli enti promotori di dare voce ai volontari e prestare loro reale ascolto. I volontari sono un motore inarrestabile di solidarietà che, nelle situazioni più critiche ed emergenziali del Paese, riesce addirittura ad accelerare, anticipando i tempi. Sono energie irriducibili che, nella “normalità” di tutti i giorni, raggiungono obiettivi “straordinari”, di cui spesso si trascura l’importanza. In una ricorrenza internazionale come la Giornata del Volontariato, abbiamo voluto che fossero loro i veri protagonisti, insieme agli abitanti delle città di Bergamo e Cosenza, Capitali italiane del Volontariato 2022 e 2023, che si sono espressi su temi legati alla solidarietà.

Le considerazioni, emerse da 500 ascolti nelle piazze attraverso l’animazione con tecniche di arte reazionale realizzata da Effetto Larsen e ON!, dimostrano che, nonostante la volontà di impegnarsi socialmente, il volontariato sta cambiando forme, motivazioni, obiettivi. 

Non c’è dubbio, infatti, che le trasformazioni sociali, culturali ed economici degli ultimi decenni, per non parlare degli sconvolgimenti più recenti (pensiamo alla pandemia, alla guerra in Ucraina, alla crisi energetica) abbiano avuto e hanno tutt’oggi delle ricadute importanti sul volontariato. Interrogarci sulle prospettive future diventa allora tanto inevitabile quanto essenziale.

La spinta ad aiutare il prossimo e a dare il proprio contributo gratuito alla comunità fa parte della natura umana: non ha una data di inizio. La “normazione” del fenomeno del volontariato, invece, ha origini abbastanza recenti e si può far risalire alla legge 266 del 1991. Con questa legge, per la prima volta si stabilisce l’esistenza del volontariato in quanto tale, ma ancora non si riesce a definire cosa è il volontariato, chi sono i volontari, quali sono i loro valori comuni. Per questo passo in avanti sono dovuti passare altri dieci anni: è con la Carta dei Valori del Volontariato che questo fenomeno, largamente esteso in tutta Italia, inizia ad assumere una forma più definita. Matura infatti la consapevolezza non solo della capacità del volontariato di intervenire e gestire situazioni di crisi, ma anche e soprattutto della sua capacità di leggere i bisogni sui territori e, di conseguenza, sviluppare una mentalità progettuale, con la quale dare risposte più strutturate alle persone. 

Oggi, a distanza di oltre 15 anni dalla Carta dei Valori, siamo probabilmente all’inizio di una nuova fase della storia del volontariato, che trova riferimento nel Codice del Terzo Settore (legge 117 del 2017). La strada da percorrere da qui ai prossimi anni non è chiara e sono innanzitutto i protagonisti di oggi – i giovani, appunto – a doversi esprimere, a immaginare una strada e costruirla. Ciò che emerge dal report delle attività di piazza del 3 dicembre è la diffusione del cosiddetto “volontariato liquido”, ossia quello praticato sporadicamente e al di fuori delle organizzazioni.

Le giovani generazioni dimostrano grande interesse per il sociale: si impegnano per difendere i diritti e l’ambiente, hanno consapevolezza politica, reclamano valori. Ma chiedono anche spazi di libertà e la trasformazione di vecchie strutture per avere maggiori possibilità di esprimere la loro visione di futuro e di imprimere sulla società il loro segno con attraverso l’attivismo, di realizzare una democrazia partecipata, di mettere in pratica la solidarietà a beneficio dei territori.  

I giovani volontari hanno davanti grandi sfide e grandi opportunità: una di queste è sicuramente l’ “amministrazione condivisa” che, se realizzata applicando davvero il principio costituzionale della sussidiarietà che ne è alla base, rappresenta un modo inedito e stimolante per costruire innovazione insieme agli enti pubblici. Insieme, Terzo settore e pubblica amministrazione, come soggetti con ruoli diversi ma stessa importanza, possono individuare soluzioni entusiasmanti.

La Giornata Internazionale di quest’anno non è stata pensata “solo” come un momento celebrativo: la Consulta Volontariato del Forum Terzo Settore è già impegnata per fare in modo che sia l’inizio di un percorso di ascolto da sviluppare nell’arco del prossimo anno. Un percorso fatto di rilettura storica del volontariato e, soprattutto, di ascolto profondo dei giovani.

Report attività Bergamo Cosenza 3 dicembre 2022

 

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