Fiscalità, Forum Terzo settore: “Misure per il non profit non più rinviabili”
18 Luglio 2025
“L’attuazione della delega fiscale costituisce un’occasione cruciale per l’introduzione di misure che permettano agli Enti di Terzo Settore di non essere penalizzati dalla nuova fiscalità contenuta nella riforma del Terzo settore. Dopo la ricezione della comfort letter dell’Ue, alcuni provvedimenti non sono più rinviabili: il nuovo sistema fiscale è alle porte e l’assenza di alcuni importanti interventi non permette agli enti di prendere decisioni sul proprio, incombente, futuro. Quanto ancora bisogna attendere per avere una giusta fiscalità per il Terzo settore?”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, rispetto al decreto legislativo in materia di Iva, già passato all’esame preliminare del Cdm.
“Tra le nostre priorità c’è la questione dell’Iva alle associazioni del Terzo settore rispetto alle attività rivolte ai propri soci, che va mantenuta nel campo dell’esclusione: una positiva e definitiva soluzione non può attendere oltre, non è possibile immaginare un’ulteriore proroga dell’attuale regime. Ma c’è dell’altro – prosegue Pallucchi -: occorre che le disposizioni relative all’esenzione Iva, attualmente previste per gli Enti del Terzo Settore di natura non commerciale, siano estese a tutti gli ETS, indipendentemente dalla loro natura tributaria. L’attuale formulazione porterebbe molte realtà in regime di esenzione (tra cui molte Onlus del comparto socio-sanitario) a dover applicare l’Iva al 22% su prestazioni il cui costo è a carico di famiglie e pubbliche amministrazioni”.
“È necessario non generare una irragionevole concorrenzialità fiscale: l’aliquota dell’Iva al 5% fino ad ora applicata dalle cooperative sociali sulle prestazioni socio-sanitarie, assistenziali ed educative va estesa a tutte le imprese sociali. Consideriamo inoltre urgente una norma che disciplini la fuoriuscita degli immobili degli enti dalla sfera della commercialità in seguito all’entrata in vigore del nuovo regime fiscale, perché diversamente si creerebbe un’apparente plusvalenza con una tassazione priva di giustificazioni e insostenibile per gli enti”.
“Infine c’è il tema dell’Irap, che da tempo segnaliamo come un’insopportabile discriminazione per le associazioni e il volontariato anche perché, è bene ricordare, il Terzo settore paga tale imposta in misura addirittura maggiore rispetto alle imprese profit. Ci auguriamo che i prossimi passi del Governo siano decisivi per la risoluzione di queste problematiche” conclude Pallucchi.