Decreto Flussi, Acli: “Si riconosce il bisogno di lavoratori migranti, ma serve gestione piu rispettosa”
02 Luglio 2025
Decreto Flussi, Acli: “Finalmente si riconosce il bisogno di lavoratori migranti, ma serve gestione piu ‘ seria e rispettosa delle persone
Le ACLI accolgono con attenzione l’approvazione del nuovo Decreto Flussi 2025, che prevede circa 500 mila ingressi di lavoratori stranieri tra il 2026 e il 2028, tra stagionali, non stagionali, colf e badanti, per rispondere alle esigenze strutturali del mercato del lavoro italiano.
«È un fatto evidente: l’Italia ha bisogno dei migranti. Lo riconosce anche il Governo, nonostante anni di retorica emergenziale e restrittiva», dichiara Gianluca Mastrovito, delegato nazionale per l’immigrazione e l’accoglienza delle Acli. «Mentre nel dibattito pubblico si alimentano allarmismi e luoghi comuni, la realtà ci dice che migliaia di persone straniere reggono settori fondamentali della nostra economia: dall’agricoltura all’edilizia, dalla cura delle persone al turismo e alla logistica».
Le ACLI sottolineano però che non bastano le quote, servono politiche strutturate e lungimiranti: «Abbiamo sempre espresso le nostre perplessità sul sistema dei Decreti Flussi — prosegue Manfredonia — perché non è pianificato sui reali bisogni del Paese, non è trasparente, né efficiente. Spesso lascia lavoratori e imprese in balia di tempi incerti e procedure burocratiche complesse».
In Italia vivono oggi oltre 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,8% della popolazione residente, che rappresentano il 10,5% della forza lavoro e contribuiscono al sistema previdenziale con oltre 15 miliardi di euro annui, partecipando alla produzione di circa il 9% del PIL nazionale.
«I migranti non sono solo braccia da utilizzare o numeri da contenere, ma persone, lavoratori, cittadini in attesa di riconoscimento. Serve una riforma profonda, che metta al centro ingressi regolari, stabili, trasparenti, che coinvolga i territori, le imprese sane e le parti sociali. Solo così — ha aggiunto Mastrovito,— potremo trasformare l’immigrazione in una risorsa per il futuro del Paese, nel rispetto della dignità e dei diritti di tutti».
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