Ennesima misura tampone, che servirà a scongiurare l’insensata sospensione della misura per 360 mila famiglie: ma servono politiche. “Si elimini per sempre il balzello di un mese tra la prima e la seconda domanda dell’Assegno di Inclusione”

“La legge di bilancio non affronta il tema della povertà con la determinazione necessaria e attesa. Una determinazione che fortemente auspicavamo, dal momento che tali provvedimenti hanno un impatto nella vita materiale delle persone e delle famiglie in condizione di povertà. Mancano interventi strutturali.”

In un contesto di crescenti preoccupazioni per le tensioni internazionali, le guerre e la crisi climatica, il contrasto alla povertà deve essere un impegno prioritario, in Italia, in Europa e nel mondo. Alleanza contro la povertà, alla vigilia del 17 ottobre, fa il punto e lancia le proposte per una nuova politica e un nuovo approccio culturale al tema.

Il nuovo Assegno più che di “inclusione” dovrebbe essere chiamato di “esclusione”. Le Acli dichiarano la loro preoccupazione per la totale mancanza di dialogo e di ascolto delle parti sociali da parte del Governo. 

Il commento del Forum Terzo Settore al testo approvato in via definitiva: “Vi sono alcune misure positive, ma purtroppo non sufficienti a rappresentare una risposta adeguata a povertà e disuguaglianze crescenti in maniera drammatica nel nostro Paese. Sono ad esempio escluse dai benefici le famiglie in forte difficoltà economica che non abbiano a carico un minore, un anziano o una persona con disabilità, non considerando così altre tipologie di fragilità o i senza fissa dimora”.

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore e Vincenzo Falabella, presidente Fish, a margine dell’audizione che si è svolta al Senato: “La situazione nel Paese è drammatica e il rischio è che peggiori ulteriormente. Tra le diverse criticità nell’Assegno per l’inclusione, registriamo in particolare una suddivisione troppo rigida dei beneficiari dell’Assegno per l’inclusione: rimangono escluse, ad esempio, tutte le famiglie in forte difficoltà economica che però non hanno un minore, un anziano o una persona con disabilità a carico”.

La seconda indagine dell’Osservatorio analizza le difficoltà economiche che le famiglie italiane hanno affrontato durante e dopo il Covid e l’impatto che alcune spese hanno avuto sul loro bilancio familiare: dalle prestazioni sanitarie alla previdenza, dal mutuo per la casa alle spese per i bambini.

Oltre al rinnovo degli organismi interni, nell’occasione dell’Assemblea si è sviluppato il confronto sulle misure di contrasto alla povertà che si sono succedute nell’ultimo decennio, dalla nascita del Reddito di Inclusione, al Sia (il Sostegno di inclusione attiva) sino al Reddito di cittadinanza.

L’Alleanza rinnova alla Ministra Calderone e al Governo la richiesta di incontro urgente per confrontarsi su come operare per salvaguardare uno strumento di contrasto alla povertà che sappia rispondere alle necessità di milioni di persone in condizione di vulnerabilità.

“Il nuovo Parlamento e il nuovo Governo pongano la povertà come priorità, attraverso sia misure di contenimento immediato sia misure strategiche.” L’alleanza contro la Povertà è disponibile ad un confronto per migliorare il RdC e rendere la misura più capace di rispondere alla povertà degli individui e delle famiglie. L’impegno a contrastare la povertà va sempre rinnovato.