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Stati Generali, il Forum al Governo: “Fondi Recovery Plan per creare rete permanente di protezione sociale”

La Portavoce Fiaschi “Per ripartire occorre un deciso investimento su uno sviluppo inclusivo e sostenibile che riduca le disuguaglianze”

Roma, 20 giugno 2020 – “Una parte significativa delle risorse del Recovery Plan vanno dedicate alla creazione di una rete permanente di protezione sociale che metta in connessione i bisogni delle persone e delle comunità con le istituzioni e il Terzo settore. Una valorizzazione del ruolo sociale ed economico del Terzo settore per il quale è indispensabile prevedere misure di sostegno alla capitalizzazione del sistema e ai processi di innovazione tecnologica e organizzativa.” È questa in sintesi la proposta avanzata da Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, intervenuta oggi agli Stati Generali dell’Economia in corso a Roma a Villa Pamphili dove il Forum ha presentato un proprio documento per il rilancio del Paese.

Il primo passo è quello di definire i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, previsti dalla Costituzione e mai attuati, indispensabili per configurare un Piano di Azione Sociale omogeneo e attento ai soggetti più fragili. Il Piano deve essere anche l’occasione per far evolvere il potenziale sociale, economico ed occupazionale di alcune aree di attività del Terzo settore come quelle della cultura e dello sport sociale, spesso in prima linea proprio nei territori più deboli.

Da non sottovalutare il ruolo della cooperazione sociale e dell’impresa sociale nelle politiche attive per il lavoro a favore delle persone più deboli.

Per questo – ha spiegato Fiaschi durante il confronto – siamo convinti che oggi sia assolutamente necessaria l’attivazione di un piano pluriennale, che permetta al Paese di assumere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Il Terzo settore – ha continuato la portavoce – con oltre 350 mila organizzazioni, 5 milioni e mezzo di volontari, e 850 mila dipendenti, è uno degli attori principali dell’economia del Paese. Rappresenta oltre il 4% del Pil e può contribuire attivamente alla definizione e attuazione delle politiche in diversi ambiti. Il suo modello di economia sociale sostiene i cittadini e i territori più fragili, opera per la riduzione di povertà e diseguaglianze e per la crescita di fiducia, coesione sociale e democrazia.”

Siamo convinti – conclude Claudia Fiaschi – che sia importante predisporre un nuovo modello di sviluppo, inserito nel quadro internazionale, che veda l’economia sociale come pilastro fondamentale per lo sviluppo dell’Europa.”

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