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Gaza, Forum Terzo Settore: “Società civile faccia sentire propria voce contro lo sterminio”

 “La risposta militare israeliana al barbaro attacco di Hamas del 7 ottobre ha causato in quasi due anni oltre 52mila vittime civili palestinesi. In queste settimane sta aumentando finalmente la forza e il numero delle voci, nella società italiana e internazionale, che condannano quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, chiedendo la fine dello sterminio della popolazione palestinese. Noi ci uniamo convintamente a tutte queste voci”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, che rappresenta oltre 100 reti nazionali di Terzo settore, alcune delle quali direttamente impegnate nei territori interessati dai conflitti.

Nei giorni scorsi, il Forum ha rivolto un forte appello al Governo italiano, chiedendogli di: Condannare pienamente le ostilità e fermare tutte le autorizzazioni all’export di armamenti; Impegnarsi per il rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas e dei palestinesi incarcerati senza giustificazione dal Governo israeliano; Pretendere dal Governo israeliano la cessazione delle operazioni militari e dell’occupazione della Striscia di Gaza e della West Bank, e l’apertura dei valichi per gli aiuti umanitari; Opporsi alla militarizzazione degli aiuti e facilitare l’attività umanitaria delle agenzie ONU e delle ong internazionali; Adoperarsi affinchè che i responsabili di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e violazioni del diritto internazionale siano giudicati dal Tribunale Penale Internazionale.

Qui il testo dell’appello.

“In questi giorni in cui nel nostro Paese sono in programma svariate manifestazioni – prosegue Pallucchi -, invitiamo tutta la società civile e il Terzo settore a mobilitarsi per la fine del massacro del popolo palestinese, il rispetto del diritto internazionale, la pace. Come singole persone e come realtà sociali, non possiamo accettare la disumanità che si consuma sotto i nostri occhi e abbiamo un ruolo fondamentale nell’imprimere una direzione diversa alla politica delle nostre istituzioni”, conclude.

 

(FOTO: Marwan sawwaf/Alef MultiMedia/Oxfam)

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