Nell’attuale contesto di emergenza e di incertezza a causa della diffusione del virus COVID -19 sono molti gli enti di Terzo settore che stanno continuando ad esercitare la propria attività istituzionale. Come possono orientarsi rispetto alla legislazione ed ai provvedimenti d’urgenza che vengono adottati, modificati e/o superati? Una nota dello Studio Degani chiarisce le attività consentite anche rispetto al volontariato.

Le persone anziane sono la popolazione fragile per eccellenza che bisogna proteggere in tutti i modi nel corso dell’epidemia di COVID-19. Nelle strutture residenziali sociosanitarie sono ospitati anche soggetti con patologie croniche, affette da disabilità di varia natura o con altre problematiche di salute; anche queste persone sono da considerarsi fragili e potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave se colpite da COVID-19.

Le nuove indicazioni previste dal DPCM del 22/03/2020 sulla chiusura di attività produttive non essenziali o strategiche. Inoltre segnalazioni importanti dalle Regioni e dal dipartimento di Protezione Civile.

Federconsumatori valuta positivamente la nuova circolare del Ministero della Salute, del 20 marzo  scorso. Si tratta di un passo importante, tenuto conto dei risultati positivi ottenuti in quei paesi, come la Corea del Sud, che hanno attivato una capillare attività di test diagnostici.

E’ necessario ed urgente distribuire i presidi sanitari anche ai volontari e agli operatori impegnati nelle attività di assistenza, diversamente aumenteranno in modo insostenibile le sofferenze di una grande quantità di persone.

Dalle 15 alle 20 su Slash Radio Web, la Radio dell’Unione Italiana Ciechi, andrà in onda oggi una diretta non-stop condivisa anche sulla pagina Facebook del Mibact.

Con i Bambini ha assicurato ai 355 progetti in corso – che coinvolgono 6.600 organizzazioni e oltre 480.000 minori – la possibilità di attivare sistemi di apprendimento a distanza nelle scuole che ne sono sprovviste. Attivata anche una pagina web dedicata al racconto delle iniziative

Circa 40mila operatori nella regione Lazio si trovano ad affrontare in prima battuta servizi indispensabili per la collettività come la prima accoglienza ai minori non accompagnati, il supporto ai senza fissa dimora, l’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti. Hanno bisogno di tutti noi per poter reperire i Dispositivi di Protezione Individuali ormai diventati irreperibili.

ACRI, associazione che rappresenta le fondazioni di origini bancarie, ha deliberato l’attivazione di un Fondo di garanzia rotativo a sostegno delle esigenze finanziarie delle organizzazioni di Terzo settore, con uno sguardo sia all’immediato, che al post-emergenza. Il Fondo permetterà l’erogazione di alcune decine di milioni di euro di finanziamenti (rimborsabili in massimo 18 mesi), portando così liquidità a migliaia di organizzazioni.

#Iorestoacasa. Letture, approfondimenti, intrattenimento, buone pratiche, canzoni e film  Legambiente lancia…